Droga e furti, tanti indagati nel blitz “Parenti serpenti” verso il patteggiamento: uno torna in libertà

 
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Gela. Diversi indagati nell’inchiesta “Parenti serpenti” si apprestano a percorrere la strada del patteggiamento, di modo da evitare l’eventuale giudizio. Ritorna in libertà uno degli indagati. Una scelta che, nei prossimi giorni, dovrebbe essere formalizzata dai loro difensori davanti ai magistrati della procura che hanno coordinato l’indagine, tutta incentrata su un vasto giro di droga in città e sull’organizzazione di furti e rapine con l’obiettivo di autofinanziarsi. Ha scelto di accedere al giudizio abbreviato, invece, il ventiseienne Giovanni Rinzivillo. Il giovane finì al centro dell’inchiesta, soprattutto sul fronte dello spaccio di droga. Insieme al suo difensore di fiducia, l’avvocato Maurizio Scicolone, l’indagato non ha optato per il patteggiamento. In più occasioni, ha escluso di essersi rifornito da alcuni grossisti catanesi e, soprattutto, ha ammesso di non aver mai spacciato all’interno della propria abitazione. Ritorna in libertà, invece, un altro degli indagati. I magistrati hanno dato il loro via libera alla revoca degli arresti domiciliari imposti al ventitreenne Ruben Licata. In questo modo, sono state accolte le richieste formulate dai legali Cristina Alfieri e Maurizio Scicolone. Licata, a questo punto, dovrebbe optare, a sua volta, per il patteggiamento.

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