Se ne va Rocco Vacca, il poeta e cultore di versi in vernacolo gelese

 
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Gela. Se ne va a 77 anni Rocco Vacca, poeta e cultore del dialetto gelese. E’ stata fatale una emorragia provocata da un incidente stradale avvenuto in via Cairoli, dove Rocco era solito recarsi per far visita alla sorella. Una perdita grave per la comunità gelese.

Uomo d’altri tempi, Rocco Vacca era stato un dirigente sindacale della Cisl, oltre ad aver guidato il Sunia, il sindacato degli inquilini. In pensione aveva dedicato ancor maggior tempo alla sua passione, quella delle poesie in vernacolo.

Difficile ritrovare qualche altro che amasse così tanto la sua città e ne conservasse la memoria ed il suo particolare dialetto. Pino Canizzaro creatore del parco “Gela in miniatura” in via Salonicco, aveva dedicato un angolo alle poesie di Rocco.

Noi lo avevamo intervistato il 5 marzo dello scorso anno in un reportage di Trincee e come al solito, ci aveva donato uno dei suoi libri, Amuri chi duna frutti, il libro sul convitto Pignatelli,  che oggi assumono un valore ancor più affettivo.

Vulari senz’ali, linzola stinnuti, Cosi di Gela, Scruscu d’amuri, Cca nasciu, sono alcune delle sue antologie di versi in vernacolo. Con Orazio Fausciana aveva creato il “Sillabbariu”, raccolta di 3000 vocaboli gelesi tradotti in italiano. Il funerale è stato rinviato in attesa di accertamenti giudiziari.

Ecco la nostra ultima intervista

https://www.youtube.com/watch?v=fkqWAN_jmHQ&list=PLnGspf_LDkVqF35P09DhzfC2-emabTZJW&index=56&t=92s

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