Estorsioni ad esercenti, chiesta assoluzione per Lignite: “Accuse a Zuppardo prescritte”

 
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Gela. Giorgio Lignite va assolto mentre per Benedetto Zuppardo è maturata la prescrizione. Il pm della Dda Stefano Strino ha esposto le proprie conclusioni nel giudizio che riguarda i due imputati, accusati anche di estorsione ai danni di esercenti locali, in passato gestori della discoteca “Caligola” e con attività nella ristorazione. Il pubblico ministero ha escluso che ci siano elementi tali da poter addebitare le contestazioni a Lignite, difeso dal legale Flavio Sinatra. A lui, uno degli esercenti si rivolse dopo aver ricevuto una richiesta di messa a posto dagli stiddari. Il titolare delle attività, l’anno precedente, aveva però già pagato ad esponenti di Cosa nostra. Lignite gli avrebbe dato solo delle indicazioni “ma non mi chiese il pizzo”, riferì in aula l’esercente. Elementi che hanno indotto il pm a concludere per l’assoluzione. Rispetto alla posizione di Zuppardo, accusato di aver preteso soldi dagli stessi esercenti, l’ipotesi avanzata è quella del tentativo di estorsione, che per il trascorrere del tempo è comunque prescritta. E’ difeso dall’avvocato Salvo Macrì.

In videocollegamento, ha rilasciato dichiarazioni spontanee, riferendo che all’epoca dei fatti sarebbe stato ancora minorenne. Considerazione che non trova riscontro anche se la prescrizione dovrebbe chiudere il procedimento rispetto alle accuse che lo riguardano. Le difese esporranno le rispettive conclusioni nel corso della prossima udienza.

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