“FdI coerente all’opposizione”, Catania: “Nuova Dc trovi intesa tra forze che hanno sostenuto Greco”

 
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Il parlamentare Ars Giuseppe Catania

Gela. Contatti e incontri proseguono, anche in queste ore. Il tentativo di mettere insieme un fronte “d’emergenza” per portare avanti alcuni obiettivi amministrativi strategici, non sta riscuotendo consensi eclatanti. Dal centrodestra non arrivano segnali di intesa, anche se c’è chi ha aperto. Tra le fila di Fratelli d’Italia, in questa fase la formazione politica di centrodestra che riscuote maggiori consensi, si guarda con attenzione alle evoluzioni in atto ma senza ipotizzare grandi voli pindarici. “Fratelli d’Italia, fin dalla nascita di questa giunta, è stata coerentemente all’opposizione – dice il parlamentare Ars Giuseppe Catania che è in costante contatto con il partito cittadino – apprezziamo il tentativo della Nuova Dc nel campo del centrodestra ma un’intesa la deve trovare con i partiti che hanno sostenuto il sindaco Greco”. I meloniani non sembrano intenzionati a vestire panni politici diversi da quelli di tre anni fa. “Il partito ha sempre lavorato responsabilmente per la città e continuerà a farlo, senza la necessità di far parte di una squadra di governo. Se ci saranno iniziative programmatiche per la città o utili a salvaguardare finanziariamente l’ente, noi ci saremo. Stiamo osservando questo tentativo della Nuova Dc ma mi pare di capire che non ci siano grandi segnali”, aggiunge. Catania, in queste ultime settimane, ha spesso incontrato Greco in iniziative istituzionali, “da ultimo all’assemblea del Libero Consorzio”, precisa. Tra il partito e l’avvocato non c’è alcun accordo politico. “Al momento, siamo coerentemente all’opposizione”, ribadisce Catania.

Il neo parlamentare regionale, che è al contempo sindaco di Mussomeli, comprende le difficoltà che si possano attraversare in una fase già difficile e con problemi di equilibrio finanziario. “L’auspicio per ogni sindaco è che si possano trovare le giuste soluzioni – conclude – il commissariamento? Se c’è la forza di approvare i correttivi economici e finanziari, è chiaro che sarebbe meglio lasciare il pallino in mano alla politica. Però, se si mette in moto una situazione che diventa stallo il costo della non scelta può essere più grave di quello della scelta”.

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