Fisco raggirato per 100 mila euro? Accuse ad un’anziana: “Non sa nulla, è malata!”

 
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Gela. Più di centomila euro in appena due anni ottenuti attraverso una serie di compensazioni fiscali che, secondo le accuse, non dovevano spettare alla sua azienda.

I controlli sull’azienda. Così, una pensionata è finita a processo davanti al giudice Manuela Matta. Le compensazioni sarebbero arrivate anche per programmi d’incremento occupazionale, ovvero per aver creato nuovi posti di lavoro. Stando alle verifiche effettuate dai militari della guardia di finanza su segnalazione dei tecnici dell’ufficio antifrode regionale, però, non ci sarebbero state conferme del presunto incremento occupazionale. Tutti elementi che i magistrati della procura contestano alla pensionata, difesa dall’avvocato Vittorio Giardino.

“Non si è mai occupata dell’azienda, è malata”. La donna, però, amministratrice di fatto di un’azienda locale d’autotrasporto, non si sarebbe mai occupata di gestire le attività. “Mia moglie – ha spiegato in aula il marito – è costretta a stare a letto perché gravemente malata. Non si è mai occupata di gestire l’azienda”. Le compensazione sarebbero state ottenute attraverso la presentazione di una serie di modelli F24. “Ad un certo punto – ha continuato il testimone – dopo che smisi di lavorare, passammo l’azienda e la licenza a un nostro familiare”. In base alla linea difensiva, in sostanza, né l’imputata né il marito, per anni impegnato nel settore come semplice autotrasportatore, avrebbero avuto un ruolo nell’intera vicenda che, invece, sarebbe stata gestita da alcuni consulenti fiscali. Uno di loro, alla prossima udienza fissata per il 13 marzo, verrà sentito in qualità di testimone.

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