Fuori anche dalle autorità portuali, si pensa al piano B: Gela insieme a Catania e Augusta

 
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Gela. Esclusi anche dalla nuova riorganizzazione delle autorità portuali, delineata di recente dal governo nazionale? Si punta a Catania e Augusta? Molti consiglieri comunali non ci stanno e hanno già chiesto la convocazione di una seduta straordinaria del civico consesso. In sostanza, dopo un lungo faccia a faccia tra i rappresentanti dei gruppi politici presenti in aula, si è deciso di puntare sull’Autorità di sistema portuale della Sicilia orientale. Ovvero congiungersi alle autorità di Catania e Augusta. Allo stato attuale, sarebbe l’unica soluzione per evitare di essere tagliati fuori non solo dai flussi commerciali ma anche da quelli dei finanziamenti. Nel corso di una recente riunione tenutasi a Palazzo di Città, sono emersi dati soprattutto legati alle attività del porto industriale a servizio di Eni che, però, nell’ultimo periodo, sta notevolmente risentendo della fase di riconversione della raffineria di contrada Piana del Signore. Rispetto ai progetti futuri, però, l’asse portuale viene ritenuto strategico sia a livello industriale sia per dare via libera ad altri settori, a cominciare dalla pesca. L’esclusione dalle autorità portuali, quindi, non sarebbe giustificata, principalmente davanti ai progetti che Eni ha inserito nel protocollo d’intesa e alla realizzazione del sistema Prezioso K. A questo punto, il tema dovrebbe arrivare in consiglio comunale, con l’obiettivo principale di coinvolgere la giunta e avviare la strada per inserire le infrastrutture locali tra le autorità portuali riconosciute.  

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