Porto rifugio, tavolo convocato dalla presidenza della Regione: va sottoscritto il protocollo

 
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Gela. Le vicissitudini del porto rifugio sono fin troppo note e da anni si va avanti senza l’avvio di lavori essenziali per superare l’insabbiamento di un sito strategico, di fatto inaccessibile. Lo scorso novembre, la giunta regionale revocò l’apprezzamento all’iniziale accordo tra le parti, mancando la sottoscrizione del protocollo di intesa. Dopo qualche mese di silenzio, a Palermo si riprova a raggiungere l’obiettivo. Martedì prossimo, in videoconferenza, tutte le parti sono convocate. Il tavolo è stato indetto dalla presidenza della Regione, con il capo di gabinetto. Il sindaco Lucio Greco, il management di Eni, il presidente dell’Autorità portuale della Sicilia occidentale e l’assessore regionale per le infrastrutture, hanno già ricevuto la comunicazione. Bisognerà completare l’iter, con la sottoscrizione del protocollo. L’amministrazione comunale già lo scorso anno riuscì a raggiungere un accordo con l’Autorità portuale, senza incrementare la quota finanziaria della partecipazione agli interventi, coperta con i circa cinque milioni di una precedente intesa con Eni. Secondo l’Autorità portuale servono risorse maggiori ma non saranno attivate quelle delle compensazioni.

Il sindaco Lucio Greco ottenne che fosse direttamente l’Autorità a sbloccare altri fondi, senza incidere su quelli che spettano alla città. “Non abbiamo mai smesso di seguire questa vicenda che purtroppo è sempre stata al centro di troppi inconvenienti – dice il sindaco – questo incontro è importante per sbloccare l’iter. Abbiamo fatto diverse sollecitazioni e adesso c’è il tavolo. Non bisogna mollare per avere un porto finalmente efficiente”. Un caso, quello del porto insabbiato, costantemente denunciato dal comitato.

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