Gas pericolosi da una nave cargo, l’ufficiale accusato dovrà offrire un risarcimento

 
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Gela. Sono ritenuti responsabili dell’emissione in atmosfera di gas pericolosi, fatti accertati nel marzo di quattro anni fa a bordo di una portacontainer in transito lungo le coste locali.

Chiesta la messa alla prova. A processo, davanti al giudice Tiziana Landoni, sono finiti gli ufficiali Anatoliss K. e Vincenzo R., i più alti in grado di tutto l’equipaggio. Dagli accertamenti compiuti dai militari della capitaneria di porto emerse il rilascio in atmosfera di gas potenzialmente pericolosi, compreso il propilene. Tutto ciò si sarebbe verificato durante alcune operazioni condotte a bordo. Proprio la difesa di Vincenzo R. ha ribadito la volontà di accedere ad un periodo di messa alla prova. Una richiesta che il giudice Landoni, però, ha condizionato alla disponibilità dell’imputato ad offrire un risarcimento dei danni, anche simbolico, dopo le verifiche condotte. Non è stato possibile, invece, almeno per il momento, rintracciare l’altro imputato, un ufficiale russo a sua volta imbarcato sulla portacontainer finita al centro dei controlli. A questo punto, una decisione sulle richieste dovrebbe arrivare all’udienza del prossimo 21 marzo. Ovviamente, il sì ad un periodo di messa alla prova sospenderebbe il processo, almeno per l’imputato che l’ha chiesto. Il Ministero dell’ambiente, attraverso l’Avvocatura dello Stato e per il tramite del legale Giuseppe Laspina, è già pronto per l’eventuale costituzione di parte civile.  

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