“Gela emblema questione meridionale”, Cgil verso corteo nazionale: “Città ha pagato prezzo pesante”

 
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Moncada, Giudice, Mannino, Re David e Catalano

Gela. La Cgil si prepara alla manifestazione nazionale del 7 ottobre, a Roma. Dalla città partiranno diversi bus in direzione della capitale. Nel pomeriggio, un’assemblea intercategoriale ha messo insieme un gran numero di lavoratori. La piattaforma rivendicativa è stata pienamente approvata. In piazza “per la via maestra”, a partire dal rispetto della Costituzione e per invertire la rotta delle politiche sul lavoro del governo Meloni. “Gela è un volano – ha spiegato il segretario confederale Rosanna Moncada – per lo sviluppo industriale e per l’ambiente. A Gela ci sono grandi prospettive e noi vogliamo racchiudere tutto, parlando di istruzione e di sanità che non può essere lasciata al collasso. E’ un territorio dalle grandi possibilità ma che ha pagato un prezzo pesante per scelte politiche scellerate. Noi siamo con questa città e siamo nelle vertenze”. L’assemblea è stata l’occasione per un intervento dei vertici nazionali e regionali. C’erano il segretario generale siciliano Alfio Mannino e Francesca Re David della segreteria nazionale. Insieme a loro, Ignazio Giudice, a sua volta della segreteria regionale, e il segretario provinciale Filctem, Rosario Catalano.


Mannino ha battuto sul tasto della “via siciliana” per rivendicare diritti e avere un vero sviluppo. “Con il ciclo dei finanziamenti in Sicilia arriveranno non meno di cinquanta miliardi di euro – ha riferito – o si spendono in opere per lo sviluppo e per la formazione oppure andranno al malaffare”. Catalano ha tenuto a precisare che “i finanziamenti del Pnrr devono essere destinati a progetti per la città”. “Un investimento fondamentale come “Argo-Cassiopea” – ha aggiunto – deve essere completato e concluso”. Re David ha riproposto la piattaforma dei diritti della Cgil. Ci sono stati interventi di Sebastiano Abbenante (dipendente Eni e sindacalista Cgil), dell’operaio dell’indotto Enzo Verderamo e dell’ex dirigente scolastico Luciano Vullo (in rappresentanza del circolo “Rinascita” dell’Auser).

“Gela è l’emblema di una questione meridionale talmente presente nella vita dei cittadini e delle cittadine, al punto da non essere rinviabile – ha spiegato Ignazio Giudice – noi critichiamo le forze di governo e quelle che fanno finta di stare all’opposizione, perché parlano di questione meridionale come se fosse argomento da comunicato stampa. Il problema della questione meridionale è nelle leggi, nello spopolamento di territori come quello della provincia di Caltanissetta e in una città offesa da più punti di vista. Alcune vicende sono connesse con un modello amministrativo che da qualche anno fa finta di amministrare la città ma in realtà la disamministra. Altre invece sono da riferire ad una logica di governo che vede molta deputazione di questo territorio e anche forze di opposizione stare con il piattino in mano ad elemosinare qualche progetto a Palermo oppure con i fondi Pnrr. Noi abbiamo bisogno di autorevolezza. Per questo, dalla città partiranno pullman e ci sarà anche chi andrà a Roma in treno. Non si può morire per una sanità che non c’è, con un ospedale ridotto a poliambulatorio. Non si può morire per la mancanza di lavoro. Tanti giovani e tante intelligenze vanno via e non ritorneranno mai più. Noi stiamo lottando per uscire dal tunnel”. L’intero gruppo della Cgil locale ha voluto organizzare l’assemblea che ha accolto tanti lavoratori di vari settori.

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