Giovane fu vittima di una violenza sessuale a Montelungo, condanna per l’imputato

 
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Gela. Fu una giovane, ventitreenne, a denunciare quanto accaduto in un’area isolata, a Montelungo. Venne costretta ad un rapporto sessuale. Al termine del giudizio abbreviato è stata pronunciata la condanna per un trentenne accusato di violenza: quattro anni e due mesi di detenzione. Per la procura, come spiegato nelle conclusioni, costrinse la giovane a subire l’atto sessuale. La ragazza è anche affetta da un disturbo cognitivo. Sarebbe riuscito a portarla in quella zona, carpendo la sua fiducia. Sembra che lei fosse convinta di poter trascorre una giornata insieme alla famiglia di lui. Invece, la condusse nei pressi della spiaggia, dove si sarebbe concretizzato il rapporto sessuale. Le prime ammissioni la ragazza le fece al pronto soccorso dell’ospedale “Vittorio Emanuele”. Partirono gli accertamenti e fu ritrovato il telo usato quel giorno.

L’imputato, difeso dall’avvocato Lara Amata, ha sempre escluso che ci sia stata un’imposizione. Secondo questa linea, si sarebbe trattato di un rapporto consenziente. Stando alla difesa, sarebbero mancati gli elementi per risalire ad una violenza. E’ stato ribadito nel corso della discussione. La giovane si è costituita parte civile, con il legale Rosario Prudenti che ha insistito per la condanna, considerando i fatti piuttosto evidenti. Alla parte civile sono stati riconosciuti il danno patito e un risarcimento.

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