Gli affari del clan Alferi, i giudici non cambiano: stralciata la posizione di Giovane

 
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Gela. La sentenza d’appello dovrebbe arrivare il prossimo 30 marzo.

Il verdetto il prossimo 30 marzo. I difensori, alla fine, hanno scelto di non eccepire nuovamente l’incompatibilità del collegio che dovrà formulare il proprio verdetto nei confronti di sedici imputati, tutti accusati di aver fatto parte del presunto clan Alferi. In primo grado, il giudice dell’udienza preliminare del tribunale di Caltanissetta, emise condanne per oltre cent’anni di detenzione. Le difese, infatti, non escludevano di poter sollevare nuovamente la questione, dato che negli scorsi mesi i giudici della Corte di Cassazione accolsero il ricorso presentato dall’avvocato Giacomo Ventura nell’interesse di Francesco Giovane. In questo caso, è emerso come alcuni membri del collegio della Corte d’appello di Caltanissetta si fossero già pronunciati, in altri giudizi, circa l’esistenza del clan Alferi e tutto ciò avrebbe potuto incidere sull’imparzialità del verdetto. Adesso, la posizione di Giovane verrà valutata separatamente rispetto a quella degli altri imputati che, invece, dovrebbero ricevere il verdetto già il prossimo 30 marzo. A giudizio, ci sono anche Nunzio Alferi, Maria Azzarelli, Vincenzo Azzarelli, Carmelo Alferi, Sebastiano Alferi, Gaetano Alferi, Luigi Nardo, Orazio Pirone, Giuseppe Biundo, Vincenzo Burgio, Giuseppe Caci, Rosario Moscato, Paolo Vitellaro, Fabio Russello e Giuseppe Palmieri. In primo grado, vennero assolti Antonella Bignola e Angelo Pirone. Secondo i magistrati della Direzione distrettuale antimafia nissena, avrebbero tutti fatto parte di un vero e proprio clan organizzato e gestito con il pugno di ferro da Peppe Alferi, attualmente detenuto sotto regime di 41 bis. Nel pool di difesa, ci sono anche gli avvocati Davide Limoncello, Maurizio Scicolone, Giovanna Zappulla, Nicoletta Cauchi, Riccardo Lana, Cristina Alfieri, Giovanni Lomonaco, Vincenzo Vitello e Margherita Genco. Parti civili si sono costituiti gli imprenditori che sarebbero finiti al centro delle richieste estorsive, soprattutto quelli impegnati nei cantieri per la costruzione di complessi abitativi lungo l’area di via Butera. Sono rappresentati in giudizio dagli avvocati Joseph Donegani e Giuseppe Zampogna. Parte civile, con l’avvocato Vania Giamporcaro, si è costituito Emanuele Cascino, ex fedelissimo di Giuseppe Alferi e ora collaboratore di giustizia.

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