I migranti a Manfria, l’appalto a Progetto Vita e alle coop del Vallone: l’ex albergo e le somme incassate

 
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Gela. Una vera e propria sagra delle ipotesi, frequentata da normali cittadini, esponenti di partiti politici, militanti di movimenti d’estrema destra.

L’appalto assegnato ad un’Ati. Tutti impegnati nel valutare il “fattaccio” dello “sbarco” dei migranti a Manfria. Ma chi c’è dietro al servizio d’accoglienza “dei cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale”? Non il Comune, non la provincia ma bensì la prefettura di Caltanissetta. Con decreto firmato dal prefetto Maria Teresa Cucinotta, risalente a metà novembre, si è chiusa la gara d’appalto che ha assegnato la gestione dell’intero servizio ad un’associazione temporanea d’imprese. Così, saranno il consorzio Progetto Vita, la nissena associazione San Filippo Apostolo, le due cooperative Petix e Montesolidale, entrambe di Montedoro, e la srl Ad Majora di Mazzarino a coordinare tutte le attività. In base alle tabelle ministeriali, nei comuni che superano i cinquantamila abitanti possono arrivare per essere ospitati fino a 230 migranti. Nell’intera provincia di Caltanissetta ne dovrebbero essere accolti, in totale, circa 470.

30 euro al giorno incassati per ogni migrante ospitato. L’appalto bandito che prevede una gestione delle attività fino al dicembre 2015, ma che in realtà potrà essere prorogato anche nel 2016, fissa un ammontare non inferiore al milione di euro. Somme che spettano, ovviamente, a cooperative e consorzi che hanno vinto la gara. In media, s’incassano trenta euro al giorno per ogni ospite. Nel caso di Gela, sarà un ex albergo a ricevere i migranti. Il gruppo che lo realizzò ha confermato la cessione dell’intera struttura ai responsabili della capofila, il consorzio Progetto Vita. Quindi, da albergo a centro per ospitare i richiedenti protezione internazionale. In base ai numeri in ballo, che potrebbero far arrivare in città fino a 230 migranti, i neo gestori dell’appalto pensano addirittura di ampliare la struttura acquistata. Una prima gara d’appalto, già assegnata alla stessa Ati, era stata annullata proprio per alcune difformità rispetto alle strutture proposte.

Il post di Romano. L’arrivo dei migranti a Manfria ha indotto a riflessione uno degli esponenti del Partito Democratico. L’attuale presidente dell’assemblea provinciale Carlo Romano si è affidato alla sua pagina facebook. “Necessitano invece adeguate politiche di accoglienza per questi nostri fratelli – scrive in un passaggio del suo lungo post – perché si corre il rischio di imbarbarire ancora di più un territorio già di per sè vandalizzato, scegliendo luoghi idonei per una migliore integrazione dei nostri ospiti”. 

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