I “senatori” decidono ancora le sorti del Pd locale? I consiglieri non gradiscono: Donegani, “non pesto i piedi a nessuno”

 
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Gela. L’assemblea, l’unità, il tentativo di riprendersi il governo della città, ma nel Partito Democratico locale i fraintendimenti politici sono sempre dietro l’angolo.

Ritornano i “padri” del partito? Fraintendimenti che, anche questa volta, potrebbero generare nuove scintille. Nel corso dell’assemblea di ieri sera, convocata dal segretario cittadino Peppe Di Cristina, i democratici locali, come al solito numerosi quando si tratta di “fare numero”, hanno cercato di concentrarsi soprattutto sui temi nazionali, mettendo in secondo piano i turbamenti locali. Un tentativo che, solo a poche ore di distanza da quella riunione, sembra non essere riuscito alla perfezione. Nessuno, soprattutto nel gruppo consiliare del Pd, ha gradito gli eccessivi ringraziamenti rivolti a quelli che un tempo venivano considerati gli uomini forti del partito, a cominciare dall’ex deputato regionale Miguel Donegani. Proprio Donegani è stato apertamente ringraziato dal segretario provinciale Giuseppe Gallè che ha voluto in questo modo premiarlo per il “lavoro di mediazione” svolto nell’interesse del partito locale. Allo stesso tempo, l’ampliamento della segreteria cittadina annunciato da Di Cristina potrebbe creare nuove questioni interne, soprattutto sul fronte della scelta di chi ne dovrebbe far parte. Non sembra un caso, quindi, che già dalle prime ore del mattino di oggi, il telefono di Di Cristina sia stato piuttosto caldo, con diverse chiamate giunte proprio da esponenti locali del partito, ad iniziare da qualche consigliere comunale. Probabilmente, anche in assemblea, Vincenzo Cirignotta, Romina Morselli, Carmelo Orlando e Salvatore Gallo si sarebbero aspettati una maggiore considerazione del lavoro svolto fino ad oggi, nonostante le traversie degli ultimi mesi, con l’addio dell’ex capogruppo Giuseppe Ventura e del consigliere Antonino Biundo. Insomma, il Pd locale preferisce Donegani al gruppo consiliare, espressione principale dei voti conseguiti anche alle amministrative del 2015? “Credo che questioni di questo tipo – spiega Di Cristina – vadano affrontate nel partito e in occasioni di confronto libero e aperto come le nostre assemblee o le direzioni. Nessuno verrà messo da parte, indipendentemente dai ruoli svolti o dai risultati politici conseguiti negli ultimi anni. Sarò io, in assoluta autonomia, a scegliere chi farà parte della segreteria allargata e tutte le anime di questo Pd verranno rappresentate. Al momento, escludo un vicesegretario. So che tipo di lavoro svolgono i nostri consiglieri comunali e li ringrazio per quello che fanno. Anche attraverso loro il Pd cittadino rimane l’unico vero partito locale. Allo stesso tempo, ribadisco, nessuno verrà messo alla porta. Anzi, mi fa piacere aver visto in assemblea l’ex sindaco Angelo Fasulo e, addirittura, un esponente vicino al gruppo di Adesso Gela. Non trascuro neanche l’importanza di una realtà come quella dei Giovani Democratici”.

“Pensiamo alla città”. Nel post assemblea, proprio Miguel Donegani cerca di smorzare eventuali tensioni. “Continuo a svolgere il ruolo di dirigente in questo partito – spiega – e non credo di pestare i piedi a nessuno. Con i consiglieri comunali del Pd c’è un buon rapporto e non ritengo che si sentano messi in discussione dalla mia attività politica. Sono sempre pronto al confronto e il fatto che il segretario provinciale mi abbia citato nel suo intervento non può che farmi piacere. Per il resto, bisogna pensare ad una città che sta soffrendo, anche a causa di un’amministrazione comunale del tutto deficitaria e di un governo regionale che non ha dimostrato vicinanza. Su questo bisogna concentrarsi, mettendo da parte eventuali invidie o dissapori”.

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