E’ nato!

 
0

Ritornare a casa con il proprio bambino rappresenta per ogni genitore il traguardo sognato per nove mesi. Durante il periodo di attesa l’uomo e la donna hanno dovuto cambiare la propria vita e le proprie abitudini, prevedendo però che i veri cambiamenti sarebbero avvenuti “dopo”.

Ogni genitore è davanti a un’esperienza nuova, singolare, difficile e affascinante. A volte i neo-genitori credono di non essere all’altezza del loro nuovo ruolo. Dopo il parto la donna necessita di una ripresa fisica e di serenità per affrontare tutti quei problemi connessi con il nuovo ruolo di madre. E il padre deve dividere con la moglie le nuove preoccupazioni e le cure per il figlio. Molti padri diventano bravissimi nel cambiare il pannolino o nel porgere il biberon con il latte artificiale o con l’acqua. Quando nasce un bambino, amici e conoscenti, parenti e i nonni in primo luogo, si sentono coinvolti nell’avvenimento e si offrono di essere di aiuto con la loro esperienza. I neo-genitori devono far capire che desiderano essere autonomi e responsabili nell’allevamento del loro figlio, ma accoglieranno con misura i consigli nel rispetto reciproco.

Appena nato, le prime domande che si pongono gli amici e i parenti sono: “A chi somiglia? Al padre, alla madre, ai nonni, agli zii..?” Ma alla nascita il neonato ha proporzioni proprie e non quelle di un adulto in miniatura, quindi anche la fisionomia cambia con la crescita.
Esaminiamo, brevemente, i molti cambiamenti e le molte necessità dei primi giorni di vita del bambino. Infatti il primo periodo di vita del bambino è caratterizzato da una serie di fenomeni di adattamento che si svolgono nell’arco di 10-15 giorni.

Il pianto neonatale aiuta il neonato ad ossigenare i polmoni. Non sappiamo se il primo pianto sia un pianto da dolore (la sofferenza che il neonato prova ne momento in cui abbandona il mondo protetto ed ovattato rappresentato dall’utente della mamma) o di gioia per essere venuto al mondo. Nei giorni successivi, il pianto è il suo modo di comunicare richiamando l’attenzione dei genitori per richiedere nutrimento, aiuto, protezione e conforto.

Il primo bagno lo libera dalla vernice caseosa che proteggeva la pelle del bambino nell’utero materno. I bagni successivi vanno fatti quotidianamente o a giorni alterni, di mattina o di sera Per il bagnetto l’acqua deve essere di 37 gradi e la temperatura ambiente di 22 gradi.
Quando il neonato si sporca o si bagna è preferibile pulirlo con un cotone imbevuto di latte detergente.
L’addome è molto sviluppato ed è presente il cordone ombelicale destinato a cadere fra il 6° e il 12° giorno. Ogni giorno va medicato con impacchi di garza imbevuta di alcool e poi, dopo la caduta, con polvere cicatrizzante.

Alla sommità della testa si palpa una fontanella membranosa (che è uno spazio molle di forma quadrangolare). Le dimensioni si riducono progressivamente e si richiude verso il 12°-15° mese.
La posizione preferita è quella un po’ rannicchiata con le gambe e le braccia ripiegate, non molto diversa da quella che aveva nell’utero materno.
Nella prime settimane di vita il neonato subisce il calo fisiologico, cioè il peso diminuisce di circa il 10% rispetto a quello della nascita, per riprenderlo nella seconda settimana.
Nei primi giorni di vita, la pelle e il bianco degli occhi spesso presentano una colorazione gialla che prende il nome di ittero fisiologico dovuto ad aumento della bilirubina per rottura dei globuli rossi e ad immaturità del fegato. Scompare entro i primi 10 giorni di vita.

Le feci dei primi giorni prendono il nome di meconio e sono di colore verde scuro fino al nero e di aspetto grasso e vischioso. Nei giorni successivi i caratteri delle feci si trasformano gradualmente e in 6-7 giorni diventeranno tipici del genere di alimentazione. Nel bambino allattato al seno hanno un aspetto cremoso, colore giallo oro, inodori e le scariche sono piuttosto frequenti. Nell’allattamento artificiale le scariche sono meno frequenti e le feci sono solide, a palline.
Il neonato dorme circa 20 ore al giorno e non sempre si distingue il sonno dal dormiveglia.
Nel primo periodo il neonato ha una vita molto semplice: ha solo bisogno di dormire e di mangiare.
Il neonato reagisce all’ambiente, specie ai rumori forti e improvvisi e alle luci intense.

Ma l’ambiente, oltre a essere il luogo fisico dove vive il bambino, è tutto l’insieme che lo circonda: genitori, parenti, amici dei genitori. E le relazioni che esistono tra queste persone e tra di esse e il bambino sono determinanti per lo sviluppo psicologico e affettivo del bambino stesso.
RICORDA: Il bambino impara ciò che vive: Se vive nella serenità, crescerà equilibrato. (Anonimo)

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here