“Il Comune è in dissesto finanziario”, il sindacato avverte Messinese: il sindaco, “non c’è nessun default”

 
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Gela. Non solo il servizio domiciliare a supporto

di anziani e disabili, già congelato, ma anche quello di refezione scolastica che non partirà regolarmente.

“Il Comune è in default”. Adesso, il macigno l’hanno lanciato le segreterie confederali di Cgil, Cisl e Uil. “Il Comune è a rischio default”. Una presa di posizione che arriva dai segretari Ignazio Giudice, Emanuele Gallo e Maurizio Castania, che questa mattina hanno partecipato ad un vertice in municipio. Il sindaco Domenico Messinese ha ribadito che il taglio del servizio di assistenza domiciliare e i ritardi per quello della refezione scolastica sono da legare alla mancata approvazione del consuntivo 2016 e del bilancio di previsione 2017. A questo punto, quasi duecento operatrici sono a rischio. “Strumenti finanziari così importanti – dicono i sindacalisti – non possono essere approvati tanto in ritardo”. Già negli scorsi giorni, la sospensione del servizio di assistenza domiciliare aveva fatto esplodere la polemica tra il primo cittadino e il segretario confederale della Cgil Ignazio Giudice. “Non vogliamo far polemica – concludono – ma sia chiaro a chi dirige e rappresenta le istituzioni locali, con in testa il sindaco, così non si va avanti. Non è tagliando i servizi fondamentali ai ceti deboli che un comune si rilancia, sarebbe fin troppo facile. La vita dell’ente è compromessa e le scelte politiche e  finanziarie devono trovare un’altra strada e non è certamente quella dell’aumento della tassazione locale”.

“Ci sono difficoltà ma nessun default”. E’ chiaro che tra il sindacato e la giunta qualcosa non quadra. “Sostenere che il Comune sia in default non è assolutamente vero – dice invece il sindaco Domenico Messinese – peraltro, non è mai stato dichiarato neanche lo stato di pre-dissesto. Ai segretari confederali ho ribadito che l’ente, come tanti altri in Sicilia e non solo, ha chiare emergenze finanziarie, ma questo non ha nulla a che spartire con il default. I tagli del governo e della Regione sono sempre maggiori e non posso permettermi di mantenere servizi senza garanzie. I soldi ci sono e verranno sbloccati non appena il consuntivo 2016 e il bilancio di previsione 2017 verranno approvati. Non capisco perché, fin dall’inizio dell’incontro di questa mattina, i sindacati abbiano avuto questo chiodo fisso del default, che non esiste. Noi operiamo con conti che non sono più quelli di cinque anni fa, quando le regole finanziarie erano del tutto diverse”.

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