Il delicato intervento e la morte, gip archivia caso Platania: sarà proposto un reclamo

 
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Jessica Platania

Gela. Per il gip del tribunale di Napoli non ci sono le condizioni per proseguire l’indagine sul decesso della quarantacinquenne gelese Jessica Platania, morta un anno fa dopo essere stata sottoposta ad un delicato intervento chirurgico di laparocele, all’ospedale partenopeo “Del Mare”. Il giudice delle indagini preliminari non ha accolto l’opposizione del legale della famiglia della donna e ha disposto l’archiviazione, così come chiesto dalla procura napoletana. Una conclusione che non convince per nulla né la famiglia né il legale che l’assiste, l’avvocato Giuseppe Smecca. “Stiamo preparando un reclamo ai sensi dell’articolo 410 cpp”, fa sapere la difesa. Sulla richiesta di archiviazione formulata dai pm napoletani, il legale dei familiari ha presentato un’ampia opposizione, con documentazione medica. Non si esclude che il decesso possa essere stato causato da un errore dei sanitari. A più riprese, la famiglia, sempre attraverso il legale, ha spinto per l’effettuazione dell’autopsia. Anche la consulenza degli esperti nominati dai pm sarebbe carente proprio per mancate verifiche che si sarebbero potute ottenere attraverso un esame autoptico. E’ stata indicata la necessità di ulteriori supplementi di indagine, che però il gip non ha accolto.

Il decesso arrivò qualche giorno dopo un malore, accusato a seguito dell’operazione. I genitori presentarono denuncia. Secondo la famiglia, per un intervento chirurgico di quel tipo, durato diverse ore, la paziente andava poi collocata direttamente in terapia intensiva e rianimazione e non in degenza ordinaria, come invece accadde. Già nel 2020, Jessica Platania si era rivolta ai medici napoletani, ma di un’altra struttura ospedaliera. Tutto venne bloccato quando scoppiò la pandemia da Covid. Quei medici spiegarono appunto che l’intervento non poteva essere effettuato, visto che sarebbe stato necessario il successivo ricovero in terapia intensiva, ma i posti in quel periodo erano riservati solo a pazienti Covid. La quarantacinquenne, lo scorso anno, per cercare di avere una soluzione al problema fisico che l’aveva colpita, si rivolse all’equipe dell’ospedale “Del Mare”. Era molto nota in città per la sua attività di volontariato. Per anni, spesso lasciata sola dalle istituzioni, ha accudito centinaia di randagi.

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