Il “grosso guaio” di Agroverde non fa sconti a nessuno, Siragusa a Siciliano: “Non sa nulla? Si dimetta”

 
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Gela. La vicenda del maxi progetto Agroverde inizia

a pesare, e non poco, sui rapporti tra l’amministrazione comunale e il consiglio.

“E’ il consiglio che decide le sorti politiche di questa giunta”. La seduta di ieri sera ha fatto saltare anche gli ultimi equilibri. Se un’enorme responsabilità in questo flop senza precedenti tocca all’ex giunta Fasulo e al blocco politico che l’ha sostenuta, a comunicare dalla corazzata del Pd locale, è anche vero che l’attuale giunta non fa nulla per diradare la nebbia, anzi. “Abbiamo richiesto un consiglio comunale monotematico sul caso Agroverde – dice il dem Guido Siragusa – non per fare polemica o per cercare capri espiatori, ma solo per avere chiarimenti. Da tempo, siamo convinti che bisogna affrontare di polso tutte quelle vicende che l’ex giunta Fasulo non ha saputo risolvere. La responsabilità, non lo nascondiamo, è anche nostra. Ma l’atteggiamento del vicesindaco Simone Siciliano è del tutto ingiustificato. Se crede di poter snobbare il consiglio comunale, presentandosi senza dati e con un atteggiamento quanto mai insofferente, ha sbagliato approccio. Dovrebbe capire che il destino politico della giunta Messinese non lo decide lui, ma lo deciderà il consiglio comunale. Quest’amministrazione, per legge, è in continuità amministrativa con quella che l’ha preceduta, quindi spetta a loro risolvere la questione e dare risposte agli espropriati”.

A rischio c’è la pubblica utilità? Per il democratico Siragusa, che non nega le responsabilità dell’ex giunta Fasulo, pronta a dare il via libera ai cantieri bloccati dopo poche settimane, a rischio c’è addirittura la dichiarazione di pubblica utilità. “In questi anni, si sono alternati investitori, pseudo investitori, società di ogni tipo e aziende quasi misteriose – dice ancora – la vicenda continua ad essere trattata come un segreto di Stato e il vicesindaco non può venire in aula a spiegare che non sa nulla della vicenda. Dopo la dichiarazione di pubblica utilità, che il consiglio votò nel 2011, la procedura di esproprio, per l’acquisizione definitiva delle aree, si sarebbe dovuta completare entro i successivi cinque anni. Tutto questo è stato fatto? Altrimenti, parliamo del nulla. C’è stata un’eventuale proroga? Il vicesindaco e la giunta non sono stati in grado di fornire alcuna spiegazione. Non mi pare che questo faciliti il compito del consiglio comunale”. Il grosso  guaio di Agroverde, adesso, è soprattutto politico. “Vorrei ricordare al vicesindaco Simone Siciliano – conclude Siragusa – che il consiglio ha tutte le facoltà per chiedere alla giunta spiegazioni di ogni genere. Se lui non riesce a fornirle, farebbe meglio a lasciare l’incarico e a dimettersi”.

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