Il sospetto di un accordo per “ammorbidire” verifica fiscale, medico: “Ho pagato regolarmente”

 
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Gela. In aula, davanti al collegio penale del tribunale, ha spiegato di non aver avuto alcun accordo illecito con un militare della guardia di finanza, che secondo i pm della procura sarebbe intervenuto per “alleggerire” la verifica fiscale che era in corso. Il medico Antonio Ciaramella ha spiegato, anzi, di aver pagato le sanzioni economiche impostegli dopo la mancata presentazione della dichiarazione dei redditi. “Avevo dato mandato al mio commercialista – ha spiegato – ma venni a sapere che non erano state presentate le dichiarazioni dei redditi. In quel periodo, ero impegnato in un incarico per conto dell’Asp di Catania e avevo praticamente fermato il resto della mia attività professionale. Decisi di cambiare commercialista e mi fu indicata la necessità di aderire ai pagamenti delle sanzioni”. Il pm Luigi Lo Valvo ha però chiesto spiegazioni sui tanti contatti telefonici con il finanziere Salvatore Zuppardo, a sua volta a processo. Secondo la tesi d’accusa, il militare avrebbe tentato di intercedere nella verifica fiscale in corso, in cambio di presunti favori, come l’inserimento di una familiare in un’associazione di volontariato del settore sanitario. “L’ho conosciuto durante quelle verifiche – ha spiegato ancora il medico – gli dissi che l’interessata avrebbe dovuto presentare un normale curriculum e i documenti d’identità. Mi contattava, è vero, ma solo per chiedermi consulenze mediche e non per altro”.

I legali di difesa, gli avvocati Flavio Sinatra e Carmelo Tucccio, escludono che possa esserci stato un patto tra gli imputati, finalizzato ad “ammorbidire” i controlli. Ritengono che non sussistano elementi concreti, a supporto delle accuse.

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