Il trasferimento dei giudici è uno scandalo, i penalisti si fermano per sette giorni

 
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Gela. Sette giorni di astensione dalle udienze per protestare contro il trasferimento di tre giudici ed un sostituto procuratore. Da oggi e fino al 28 febbraio gli avvocati penalisti si asterranno dalle udienze per mandare un segnale forte al ministero della Giustizia.

La decisione è stata formalizzata dalla Camera Penale “Eschilo”, che si è riunita per deliberare un documento unitario. La sospensione è stata sottoscritta dal presidente Cristina Alfieri e dai componenti del direttivo Carmelo Tuccio, Angelo Licata, Maria Giordano, Vittorio Giardino, Raffaela Nastasi, Paola Turco e Giovanni Cannizzaro. Il Ministero della Giustizia ha rideterminato le piante organiche degli uffici giudiziari di primo grado coinvolgendo il distretto nisseno. Il tribunale perderà tre giudici e la procura un sostituto. La Camera Penale contesta il fatto che “la paventata riduzione e solo a parole razionalizzazione della geografia giudiziaria è stata effettuata senza un adeguato confronto con i rappresentanti degli Enti territoriali, con le istituzioni locali e con gli amministratori”. In tutta la Sicilia è prevista la riduzione di 81 magistrati, 58 giudicanti e 23 requirenti. “La riduzione di organico – spiega il presidente Alfieri – costituisce un pericolo per il territorio poiché determinerebbe un decremento della forza lavoro, sia inquirente che giudicante, a fronte di problematiche giudiziali complesse, collegate principalmente alla specificità del territorio, tenuto conto dell’alto tasso di criminalità organizzata e non, che, purtroppo, a tutt’oggi, continua a registrarsi”.

I penalisti sottolineano come il tribunale gelese è rinomato in tutta la nazione per le attività di indagini compiute, i processi celebrati, nonché per gli eccellenti risultati, anche in termini statistici, raggiunti. “La proposta di riduzione determinerebbe un effetto negativo diretto in capo ai cittadini, poiché vedrebbero dilungarsi, ancor di più , i tempi per la definizione dei processi, sia in ambito civile che penale”. Alla protesta si è associato anche l’Ordine forense.

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