Inchiesta Rsa, in aula Mauro contro la consulenza tecnica: “Ci sono errori”

 
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L'ingegnere Renato Mauro

Gela. Ha contestato, punto per punto, tutte le accuse che gli vengono mosse, nel dibattimento scaturito dall’indagine su presunte irregolarità gestionali e autorizzative, per la Rsa Caposoprano. L’ingegnere Renato Mauro, ex dirigente comunale e ai vertici del gruppo societario che ha contribuito a dar vita alla struttura sanitaria, è stato sentito questa mattina, davanti al collegio penale del tribunale, presieduto dal giudice Miriam D’Amore. Ha condotto una disamina, sostanzialmente tecnica, anche con la proiezione in aula di immagini relative agli atti dell’intera procedura autorizzativa dell’immobile, nel quale è stata ricavata la Rsa. Mauro ha parlato di “errori” commessi dal consulente della procura, nella relazione da oltre 400 pagine, che per i pm invece fa emergere i presunti abusi, che sono alla base di una parte della vasta indagine. Mauro ha parlato per alcune ore, spiegando che “il consulente non è entrato nel merito della normativa degli anni ‘60”, riferita all’immobile che fu realizzato come albergo. Per lo stesso Mauro, l’esperto scelto dalla procura “non conosce le procedure di autentica delle firme”, in merito ai vari atti che nel corso del tempo furono rilasciati. Da quanto ha spiegato l’imputato, non ci sarebbe stato un dettagliato controllo su tutti i progetti, a partire da quelli risalenti proprio agli anni ’60. Parlando davanti ai giudici, l’ex dirigente comunale ha anche individuato “errori di calcolo delle superfici”. La difesa dell’ingegnere, sostenuta dall’avvocato Giacomo Ventura, già nel corso della lunga deposizione del consulente della procura, sollevò diverse osservazioni critiche, proprio su aspetti tecnici. Due versioni del tutto differenti, che anche il collegio penale del tribunale valuterà. La procura, con il sostituto Luigi Lo Valvo, ritiene che gran parte dell’iter autorizzativo, che poi portò all’avvio della Rsa, sia stato viziato da irregolarità.

Tra i capi di accusa, ci sono anche ipotesi corruttive, sempre respinte da tutti gli imputati. Oltre all’ingegnere Mauro, sono a processo Sandra Bennici, Salvatore Lombardo, Giuseppe Fava, Davide Giordano, Raffaella Galanti, Calogero Buttiglieri, Luigia Drogo, Donato Fidone, Isidoro Bracchitta, Michele Burgio, Sebastiano Macchiarella e Gaetano La Bella. Asp e Comune sono invece parti civili, con i legali Giacomo Butera e Gabriella Ganci. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Antonio Gagliano, Maurizio Cannizzo, Joseph Donegani, Emanuele Maganuco, Rocco La Placa, Rosario Giordano, Michele Aliotta, Rocco La Placa, Davide Anzalone, Rocco Guarnaccia, Alfredo D’Aparo e Giuseppe Cammalleri.

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