Intesa Calenda-Renzi, in città Iv apre alle candidature locali per Ars e politiche

 
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L'assemblea con Faraone e i dirigenti locali

Gela. Le novità romane e palermitane degli ultimi giorni, con l’intesa stretta tra Azione e Italia Viva, avranno quasi certamente effetti anche sulle mosse dei renziani locali. Se il gruppo dell’ex dem Carlo Calenda, in città, non ha veri riferimenti, Italia Viva ha invece un nucleo che già da tempo lavora, soprattutto nella prospettiva delle prossime amministrative. Ora, però, potrebbero essere ufficializzate candidature sia per l’Ars che per le politiche. Non ci sono indicazioni ufficiali e in settimana diversi aspetti potrebbero diventare più chiari. Azione e Italia Viva, a Palermo, hanno scelto di puntare su una candidatura alla presidenza della Regione, affidandosi al vicepresidente siciliano Gaetano Armao. Se sarà una mossa destinata ad arrivare fino alle urne di fine settembre o solo una scelta per smuovere le acque, si capirà nelle prossime settimane. In città, intanto, il gruppo renziano potrebbe ufficializzare le candidature. Sembra che si possa attingere dai dirigenti locali, così come riferito già nel corso dell’incontro tenutosi un mese fa, alla presenza del senatore Davide Faraone, fedelissimo di Renzi e molto vicino agli esponenti locali di Italia Viva. Dal coordinatore provinciale Giuseppe Ventura (reduce da una candidatura alle regionali cinque anni fa) a quelli cittadini Rochelio Pizzardi e Nadia Di Francesco, passando da esponenti vicini ai renziani e fino a sorprese come Giuseppe Perna (a sua volta tra i responsabili del partito a livello territoriale), tante sono le opzioni che potrebbero essere vagliate.

A questo punto, si dovranno attendere indicazioni ufficiali, anche per capire in quale direzione andranno i renziani, che hanno ormai lasciato la giunta del sindaco Lucio Greco e non hanno nascosto forti dubbi sulla gestione amministrativa dell’avvocato. Il vero obiettivo rimane quello delle prossime amministrative, ma sia le regionali che le politiche di fine settembre potrebbero consentirgli di misurarsi, almeno sul piano della consistenza elettorale.

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