“Io impugnavo la pistola”, confessa il minore arrestato per il colpo in via Crispi

 
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Gela. Impugnò la pistola giocattolo utilizzata per la rapina, del dicembre di due anni fa, alla tabaccheria Barranco di via Crispi.

La confessione del giovane. L’ammissione, davanti al giudice dell’udienza preliminare del tribunale dei minori di Caltanissetta, è arrivata direttamente dal diciassettenne che partecipò al colpo insieme a tre complici. Il giovane è finito a giudizio dopo il provvedimento d’arresto degli scorsi mesi. Difeso dall’avvocato Davide Limoncello, ha optato per il rito abbreviato. Proprio il suo legale di fiducia, davanti alle spontanee ammissioni, ha chiesto al gup la messa alla prova del minore, attualmente detenuto proprio a Caltanissetta, o il trasferimento in una comunità. Il gup Gabriella Tomai, intanto, ha deciso di sospendere il giudizio fino al prossimo 22 aprile. In quell’occasione, dovrebbe decidere sulle richieste giunte dalla difesa. “Ho sbagliato – ha detto il minore – ma adesso ho cambiato vita. La rapina venne organizzata perché, a pochi giorni dal Natale, non avevamo soldi”. Intanto, una delle dipendenti dell’attività commerciale e il proprietario hanno accolto le scuse arrivate dal giovane e ottenuto il risarcimento dei danni subiti. Insieme al minore, vennero arrestati anche Salvatore Cannizzaro e Klisman Rinzivillo. Allo stato attuale, rimane senza identità il quarto componente della banda.  

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