Gela. Si tirano definitivamente fuori dalla ridda di possibili intense
successive all’azzeramento della giunta, deciso dal sindaco Domenico Messinese?
Le mosse del Pd. I dem, che già da tempo stanno cercando di recuperare il terreno perso, almeno da un punto di vista di consensi, sembrano piuttosto titubanti. Se qualche “anima”, probabilmente, non disdegnerebbe di ritornare, prima del previsto, alla guida della città, dalla segreteria arrivano decise frenate. “La giunta? Non è una questione di posti – spiega il segretario cittadino Peppe Di Cristina – il Pd non va dietro ai posti in giunta oppure a quelli di sottogoverno. Il Partito Democratico è interessato a risolvere le enormi emergenze di questa città. Vogliamo parlare, eventualmente, di programmi e non di cosa ci sia sul tavolo delle offerte”. Proprio Di Cristina sarebbe tra i dem meno convinti della soluzione di un governo della città insieme al sindaco. 
I dem fuori dai giochi? Negli ultimi giorni, sarebbe stato più volte contattato dagli assessori esonerati Simone Siciliano e Fabrizio Morello, mandati in perlustrazione dal primo cittadino Domenico Messinese. Lui glissa, ma l’eventuale ingresso in giunta di esponenti del suo partito dovrebbe giustificarlo, prima di tutti, agli elettori che già a fatica gli hanno rinnovato la fiducia e la dipartita di centinaia di preferenze alle regionali è sotto gli occhi di tutti. Di Cristina, però, mette un argine alla marea di voci e possibili contatti. “Fino ad oggi – spiega ancora – il sindaco non mi ha mai contattato. In ogni caso, non sarei io solo a decidere. Siamo un partito strutturato e le scelte vengono assunte in maniera collegiale”. Ancora più netto è il consigliere comunale dem Guido Siragusa. “Un partito come il nostro non tratta per i posti in giunta o per le poltrone di sottogoverno – ammette – siamo interessati solo ai programmi, sempre che Messinese ne abbia uno. In questa fase, il sindaco, che ha deciso di azzerare tutta la sua giunta, mi pare piuttosto confuso. Il Pd, lo ribadisco, non è a caccia di posti”. Se sia solo una strategia, magari finalizzata ad alzare la posta in gioco o ad inviare messaggi al campo del centrosinistra, si capirà solo nei prossimi giorni. L’appoggio dei dem sarebbe un colpo non da poco per il sindaco, alla disperata ricerca di una giunta che gli garantisca non solo stabilità, ma soprattutto i numeri in aula consiliare. L’ultimo campanello d’allarme che ha fatto deflagrare l’apparente tranquillità di Messinese sarebbe scattato dopo l’ennesima bocciatura in aula degli aumenti Tari.
