L’esproprio dell’ex aviosuperficie per i cantieri Agroverde, via al giudizio: il Comune contesta la competenza

 
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L'inaugurazione del cantiere del polo mai realizzato

Gela. Un decreto ingiuntivo da 212 mila euro, autorizzato negli scorsi mesi dai giudici, e adesso contestato dal Comune. L’azione civile. Ha preso il via il giudizio civile scaturito dall’occupazione dell’ex aviosuperfcie, tra le contrade Cappellania, Sant’Antonio e Tenuta Bruca. La struttura è stata demolita e occupata per l’avvio dei lavori del polo fotovolaico Agroverde, al palo da quattro anni. L’associazione Airone, già titolare dell’aviosuperficie, chiede il pagamento delle indennità di esproprio, fino ad ora mai versate. Per il tramite dell’avvocato Grazia Giannone, i rappresentanti dell’associazione hanno ottenuto il decreto ingiuntivo. Un procedimento parallelo è stato avviato anche contro l’azienda che si occupò dei primi lavori di sbancamento. Il legale nominato dal Comune, l’avvocato Maurizio Scicolone, ha subito contestato la competenza del giudice civile Elena Kildani, sottolineando invece come la vicenda debba essere valutata dai magistrati amministrativi del Tar di Palermo. Il legale ha messo in dubbio anche la natura stessa del credito vantato dai rappresentanti dell’associazione. Il giudice, intanto, valuterà la richiesta di riunire i due procedimenti avviati su iniziativa dell’associazione Airone.

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