L’inchiesta antimafia “Tetragona”, i giudici della Corte di Cassazione confermano le condanne

 
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Gela. I giudici della Corte di Cassazione hanno confermato tutte le condanne emesse nei precedenti gradi di giudizio nei confronti degli imputati coinvolti nel maxi blitz antimafia “Tetragona”.

Il blitz “Tetragona”. In questo modo, è stata accolta per intero la richiesta formulata dalla procura generale, ferma nell’indicare il rigetto di tutti i ricorsi. Per i magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta, i clan locali erano riusciti a consolidare la loro presenza anche nel Nord Italia, soprattutto in Liguria e Lombardia. Estorsioni, danneggiamenti, appalti da gestire e aziende che sarebbero state del tutto controllate da uomini di fiducia. Già in appello, le condanne erano arrivate per Nicola Liardo, Sandro Emmanuello, Angelo Camiolo, Giuseppe Morello, Luigi Nicosia, Vincenzo Morso, Fabio Nicastro, Giuseppe Stimolo, Nunzio Truculento, Angelo Vizzini, Carmelo Massimo Billizzi, Giuseppe Biundo, Emanuele e Vincenzo Burgio, Giacomo e Giovanni Di Noto, Emanuele Ganci, Gioacchino La Cognata e Maurizio La Rosa. I difensori degli imputati, davanti ai giudici della Corte di Cassazione, hanno contestato il verdetto emesso dai magistrati della Corte di appello di Caltanissetta. Una linea, quella difensiva, che non ha comunque fatto breccia, dato che i giudici romani hanno optato per la conferma in blocco di tutte le condanne. Sempre davanti ai giudici della Corte di appello di Caltanissetta, è attualmente in corso il giudizio di secondo grado relativo ad altri imputati, sempre al centro dell’inchiesta “Tetragona”. Nel procedimento, parti civili si sono costituite le associazioni antiracket, compresa quella locale “Gaetano Giordano”, e alcuni imprenditori estorti. Nel pool di difesa, ci sono gli avvocati Giacomo Ventura, Carmelo Tuccio, Flavio Sinatra, Davide Limoncello, Angelo Licata, Giovanna Cassara’, Antonio Impellizeri, Cristina Alfieri e Vincenzo Vitello.

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