L’ombra dei clan, terreni e fabbricati finiscono al Comune: Spata, “vanno assegnati con bandi pubblici”

 
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Gela. E’ diventata definitiva la confisca di diversi immobili, tra terreni e fabbricati, riconducibili a Peppe Alferi e Giorgio Lignite, ritenuti vicini ai clan della città. “I beni da affidare con bandi pubblici”. Sono in totale otto i decreti di destinazione firmati dai funzionari dell’Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati. In questo modo, tre fabbricati, tutti concentrati nella zona del quartiere Baracche, e cinque terreni finiscono nel patrimonio indisponibile del comune che dovrà destinarli ad uso sociale. “Non abbiamo ancora avuto modo di parlare con la nuova giunta del sindaco Domenico Messinese – spiega il responsabile locale dell’associazione Libera Giuseppe Spata – di certo, questi beni vanno convertiti a fini sociali. Spero che l’ente comunale decida di utilizzare procedure trasparenti per il tramite di bandi pubblici. Solo in questo modo, si potranno evitare eventuali forzature. I beni di questo tipo, come sosteniamo da anni insieme ai vertici nazionali di Libera, non devono rimanere inutilizzati o lasciati all’incuria. I bandi pubblici vanno aperti ad associazioni che dispongano di progetti seri di recupero sociale”. In base alle originarie indicazioni giunte anche dall’ex amministrazione Fasulo, i beni confiscati a Peppe Alferi, ovvero un fabbricato e quattro terreni nella zona di Albani Roccella, serviranno a progetti d’inserimento per famiglie in difficoltà. Il terreno confiscato a Lignite nella zona di Priolo Sottano, invece, dovrebbe essere affidato, per lotti, a famiglie indigenti che intendano avviare attività di coltivazione agricola. Per quanto riguarda i fabbricati di via Tasso, a Baracche, confiscati sempre a Lignite, dovrebbero servire a far sorgere una struttura che possa ospitare senza fissa dimora o nuclei familiari privi di un’abitazione stabile.

Uno sportello a sostegno delle vittime d’usura e della crisi economica. Intanto, lo stesso Spata conferma che a breve prenderà il via lo sportello, voluto da Libera e Caritas diocesana, rivolto a sostenere le richieste di chi si trova in difficoltà in questo periodo di crisi economica. “C’è un fondo messo a disposizione da Libera nazionale – conclude – inoltre, lo sportello servirà a raccogliere denunce che possano arrivare da vittime d’usura oppure del gioco compulsivo. Abbiamo già individuato i volontari che lo porteranno avanti in città”.

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