La gestione “allegra” dei rifiuti, la commissione di indagine boccia i dirigenti Zanone e Depetro: “guerra” tra i democratici

 
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Gela. Rifiuti ma soprattutto rivalità politiche ancora non sanate.

Due dirigenti “bocciati” dalla commissione.  La seduta di consiglio comunale dedicata all’illustrazione pubblica della relazione prodotta dalla commissione di indagine sul ciclo dei rifiuti si è confermata decisamente “rovente”. Tra le accuse più pesanti, quelle rivolte a due attuali dirigenti di Palazzo di Città, ovvero Patrizia Zanone e Alberto Depetro. Sessantacinque sedute in totale e due proroghe dell’originario mandato. Ad illustrare in aula i dati emersi dall’attività svolta in commissione di indagine sul ciclo dei rifiuti è stato il coordinatore Salvatore Gallo. Il consigliere del Partito Democratico, nel corso dell’intervento in aula, non ha nascosto diverse difficoltà nel reperimento di atti utili alla ricostruzione della gestione del servizio. La commissione si sarebbe dovuta occupare di un arco temporale decennale, dal 2005 al 2015. In realtà, il quadriennio 2004-2009, era però già stato coperto dall’attività svolta da una precedente commissione di indagine, allora istituita in municipio. Gallo ha messo in luce l’enorme peso, per le casse dell’ente, del costo dei servizi extracontrattuali. 5.670.173,85 euro nel solo periodo compreso tra il giugno del 2014 e il dicembre del 2015. La commissione emette un giudizio piuttosto dubbio rispetto alla scelta dell’ex sindaco Angelo Fasulo di non inserire da subito in bilancio il debito da oltre 13 milioni di euro che il Comune deve sanare nei confronti dell’Ato rifiuti. Per l’ex primo cittadino, “la liquidazione integrale del debito avrebbe mandato l’ente in dissesto finanziario”. L’audizione della dirigente Patrizia Zanone, invece, ha fatto emergere diverse anomalie non solo sull’enorme aumento del costo dei servizi extracontrattuali ma anche sul pagamento di fatture prive dell’oggetto di riferimento. Discrepanze, inoltre, sono state registrate rispetto alla corrispondenza tra il servizio svolto in città e quanto contenuto nell’originario capitolato di appalto. Le risposte fornite dalla dirigente sono state ritenuto del tutto insufficienti. Mancanze riscontrate anche nel non aver provveduto alla nomina di un direttore dell’esecuzione del contratto, individuato invece dalla giunta Messinese. Il commissario liquidatore dell’Ato  Cl2 Giuseppe Panebianco, invece, ha confermato l’esistenza del maxi debito da 13 milioni di euro che l’ente municipale deve coprire all’Ambito territoriale ottimale. Il commissario, però, stando alla relazione finale, non avrebbe dato idonee giustificazioni sui ritardi nelle richieste di liquidazione delle somme. Richieste giunte solo nel 2015, ovvero al momento dell’insediamento della nuova amministrazione comunale. Anomalie gestionali sono sottolineate dai componenti della commissione anche nel riassumere l’audizione del dirigente Alberto Depetro. I punti interrogativi sono legati soprattutto al tardivo inserimento nel documento finanziario del maxi debito verso l’Ato rifiuti. Depetro, inoltre, non sarebbe riuscito a fornire idonee spiegazioni rispetto ai controlli dei rapporti finanziari tra Comune e Tekra. Il vice sindaco Simone Siciliano è stato sentito in merito all’efficienza dell’impianto di compostaggio ma anche sui costi del servizio. Per l’esponente della giunta, i costi aggiuntivi si sarebbero drasticamente ridotti dal momento dell’insediamento della nuova giunta. La commissione ha ascoltato anche l’ex dirigente del settore comunale ambiente Roberto Sciascia, secondo il quale ci sarebbero enormi irregolarità nella gestione amministrativa del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, tanto da averle segnalate ai magistrati della procura. Per la commissione, quindi, le censure vanno concentrate sui costi enormi dei servizi extracontrattuali e sulle continue proroghe concesse alle società appaltatrici, sia dall’ex giunta Fasulo sia da quella attuale.

Le accuse di Amato e il Poltergeist. Sandra Bennici del Polo Civico ha chiesto le ragioni dell’assenza in aula dei due dirigenti Patrizia Zanone e Alberto Depetro, chiamati in causa nella relazione. “Come mai la giunta ha scelto di collocare nuovamente la dottoressa Zanone al settore ambiente ed ecologia? – ha chiesto proprio Sandra Bennici – allora, l’amministrazione comunale non concorda con il contenuto della relazione?”. Il capogruppo del Pd Vincenzo Cirignotta ha chiesto l’eventuale intervento del grillino Angelo Amato, che ha già annunciato una relazione di minoranza sul caso rifiuti. “Le conclusioni contenute nella relazione sono di una gravità assoluta – ha detto l’esponente del Movimento cinque stelle Simone Morgana – evidentemente, non eravamo folli a chiedere verifiche. La cosa ancor più grave è che la dirigente Patrizia Zanone ha ribadito di essersi mossa su indicazioni politiche arrivate dall’amministrazione comunale. E questo giustificherebbe tante anomalie? Oggi, quel dirigente è nuovamente al suo posto. Anche il dirigente del settore bilancio non ha chiarito a pieno tante incongruenze legate ai costi. Questa relazione è un atto di accusa politico”. Il consigliere Angelo Amato ha ammesso di aver praticamente completato la relazione di minoranza che dovrebbe essere presentata la prossima settimana. “In copertina c’è il clown del film Poltergeist – ha attaccato – perché spesso gli atti relativi alla gestione del servizio rifiuti spariscono, riappaiono e non vengono concessi neanche ad un consigliere comunale. L’amministrazione comunale sta facendo di tutto per nascondere quanto accaduto. Ai cittadini nessuno, però, dice che ci sarà un aumento della Tari. Purtroppo, non molti hanno coscienza”.

Gallo contro il grillino. Il coordinatore Salvatore Gallo ha ribattuto ad Angelo Amato. “Un componente della commissione che si lamenta di non poter accedere agli atti della sua stessa commissione mi pare un’assurdità. Tra gennaio e febbraio – ha proseguito – il consigliere Amato ha partecipato a circa venti sedute della commissione. Poi, il Movimento cinque stelle ha deciso di rinunciare al gettone di presenza e da quel momento, il consigliere ha partecipato a pochissime sedute, nonostante fosse stato più volte contattato telefonicamente”. “Sono bugie – ha risposto il grillino – ho partecipato ai lavori della commissione fino a giugno. Avevo chiesto di organizzare le riunioni negli orari pomeridiani. Solo per ragioni di studio ho dovuto limitare le mie presenze. Perché, invece, non chiediamo ragione alla giunta su quanto non fatto davanti ad enormi irregolarità gestionali. L’assessore Fabrizio Nardo le aveva individuate e il vice sindaco Simone Siciliano ha scelto di cacciarlo via, dando priorità ai poteri forti”. Il capogruppo dell’Udc  Giovanni Panebianco ha però parlato di continuità tra la vecchia amministrazione e quella attuale, “nonostante questo sindaco sbandierasse il motto della trasparenza”. Sul fronte delle presenze in commissione di indagine, Salvatore Gallo ha letto i tabulati di quelle fatte registrare in commissione del grillino Angelo Amato.

Esplode lo scontro tra i democratici. “Bisogna stare attenti, perché la verità va detta per intero – è intervenuto Guido Siragusa del Polo Civico – il costo dell’intero servizio è comunque compatibile rispetto a molti altri Comuni virtuosi che spendono somme maggiori. Quì, il problema è di gestione. Peraltro, questa amministrazione comunale ha cercato di espletare l’iter per la gara. Come ha sottolineato il dirigente Emanuele Tuccio. Ci sono però procedure ancora da completare da parte della Srr. La giunta, comunque, non può trascurare le responsabilità della dirigente Patrizia Zanone. Inoltre, non è più possibile ricorrere ai servizi aggiuntivi”. A difesa dell’attività svolta dalla commissione di indagine è intervenuta la democratica Romina Morselli. “Rimando al mittente qualsiasi accusa di superficialità – ha detto – siamo intervenuti sulle modalità gestionali e contrattuali. Mi sembra che tutti i punti siano stati toccati. Purtroppo, da quanto emerso, non si possono sottovalutare le responsabilità dell’attuale amministrazione che non può essere coperta da quella dei soli dirigenti”. Il capogruppo democratico Vincenzo Cirignotta, però, non ha trascurato quanto accaduto nella fase di passaggio al nuovo servizio di raccolta differenziata, con l’allora giunta Fasulo. “È stata imperizia, colpa grave o c’è qualcosa d’altro dietro a quella decisione? – ha attaccato – sono stati prodotti debiti fuori bilancio per cinque milioni di euro e il passaggio al nuovo sistema d raccolta ha spiazzato tutti. Questa amministrazione comunale, però, è in equilibrio con la precedente. Basta constatare quanto accaduto nel settore ambiente, con lo stesso dirigente indicato nella relazione di indagine ricollocato a gestire le procedure del settore rifiuti. Il servizio va messo a gara, subito”. I grillini hanno ribadito le responsabilità dell’attuale giunta. Il capogruppo Vincenzo Giudice ha parlato di costi ancora fuori controllo ma anche di una evidente continuità  tra giunta Fasulo e giunta Messinese. Il capogruppo della Lista Musumeci Vincenzo Cascino ha ribadito l’importanza dell’attività svolta dalla commissione di indagine e l’esigenza di prendere immediati provvedimenti davanti a quanto emerso nella relazione finale. Il consigliere del Movimento cinque stelle Virginia Farruggia ha rincarato la dose. “Continuo a trovarmi davanti fatture per servizi aggiuntivi e vedo i medesimi dirigenti nei settori strategici per il ciclo dei rifiuti – ha spiegato – allora, a cosa serve la commissione di indagine?”. Il caso rifiuti ha ulteriormente agitato gli animi in casa democratica. Giuseppe Ventura, capogruppo di Adesso Gela e in rotta con la linea ufficiale del partito, ha respinto gli addebiti. “Il consigliere comunale Vincenzo Cirignotta non si è mai interessato in passato della questione rifiuti – ha replicato – veniva nel mio ufficio per altro e non per il servizio. Quanto fatto in città sul fronte della differenziata viene preso ad esempio da altre amministrazioni comunali. Dalla commissione di indagine mi sarei atteso nomi e cognomi di eventuali responsabili di queste, presunte, pericolose anomalie. I costi si sono prodotti perché è stato necessario intervenire più spesso come capita in tutte le fasi iniziali del sistema porta a porta. Sfido chiunque ad individuare comuni che riescano a coprire il servizio annuale con meno di dodici milioni di euro”. Il consigliere di Un’Altra Gela Salvatore Sammito ha chiesto le ragioni della tardiva richiesta di liquidazione dei tredici milioni di euro vantati dall’Ato nei confronti del Comune. Cristian Malluzzo di Adesso Gela ha ulteriormente stigmatizzato l’assenza in aula dei due dirigenti citati nella relazione finale della commissione. Per Malluzzo, inoltre, le contestazioni arrivate da Vincenzo Cirignotta servirebbero solo ad alimentare le spaccature interne al Pd. Nella contesa in salsa democratica è intervenuto Antonino Biundo che ha accusato Vincenzo Cirignotta di criticare le mosse sui rifiuti decise dall’allora giunta Fasulo che in quello stesso periodo sosteneva politicamente.

“L’amministrazione sta rafforzando i controlli”. Per il sindaco Domenico Messinese, il servizio di raccolta rifiuti non può essere interrotto. “Il peccato originale è contenuto nel capitolato di appalto che non prevede alcune servizi – ha spiegato – purtroppo, la Srr non è riuscita ancora a completare il piano d’ambito e la pianta organica. Sono condizioni che non consentono di svolgere gare di affidamento per lunghi periodi. Noi, intanto, abbiamo nominato un direttore dell’esecuzione del contratto e previsto info point in vari quartieri. A dicembre dello scorso anno, avevamo raggiunto una quota di raccolta differenziata assai superiore rispetto a quella di altri comuni siciliani”. Alla fine, il consiglio comunale ha prodotto un documento con il quale si impegna l’amministrazione comunale ad assumere i relativi provvedimenti, da un’immediata gara pubblica d’affidamento del nuovo servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti alla riduzione dei servizi aggiuntivi e dei costi extracontrattuali. Le spese di copertura del servizio, inoltre, dovranno essere conformi con quanto contenuto nel documento di programmazione economico finanzario.

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