La “movida” di piazza Roma a processo: “la musica arrivava anche sotto i letti”

 
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Gela. “Ogni notte con la musica altissima sotto la nostra camera da letto. Non riuscivamo più a sopportarla”.

Violati i limiti fissati dalla legge? I lunghi dissidi tra alcuni residenti di piazza Roma e i gestori di uno dei locali della zona sono finiti a processo. Davanti al giudice Silvia Passanisi devono difendersi gli ex titolari dell’attività commerciale. I magistrati della procura li accusano di aver violato la normativa in materia d’emissioni sonore. “Più volte – hanno spiegato gli anziani coniugi che vivono nello stesso stabile che ospitava il locale – abbiamo cercato di chiedere ai gestori se ci fosse la possibilità di ridurre l’intensità della musica magari spostandosi fuori dal locale. Ci rispondevano, però, che senza musica non avrebbero avuto clienti”. I due imputati sono difesi dall’avvocato Laura Caci. A rappresentare i residenti costituiti in giudizio come parti civili, invece, c’è l’avvocato Giovanna Cassarà.

Gli imputati si difendono. La difesa ha più volte sottolineato l’assenza di un vero e proprio collegamento tra l’attività svolta nel locale e le condizioni di salute degli anziani coniugi residenti nell’immobile. Nel corso del tempo, inoltre, non sono mancati i sopralluoghi dei tecnici dell’Arpa incaricati di valutare l’intensità delle emissioni sonore. Nuovi testimoni citati dalla procura, rappresentata in aula dal pm Sonia Tramontana, verranno sentiti alla prossima udienza del 16 marzo.

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