La produzione in raffineria è ferma ma proseguono i controlli in mare

 
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Gela. Il Capo del Circondario Marittimo e Comandante del Porto di Gela Pietro Carosia, ha rivisto le ordinanze inerenti alle “Norme per la prevenzione degli inquinamenti nell’ambito del Circondario Marittimo di Gela”.

A condurre l’Autorità Marittima alla revisione delle disposizioni vigenti, sono stati i vari assetti apportati nel corso degli anni al terminalista unico della Raffineria di Gela; fra questi vi è la diminuzione dell’afflusso mensile delle navi cisterna e dunque dell’hold up delle linee di carico ubicate lungo il pontile, e l’inoperatività della Diga Foranea del porto e del campo boe da ormai diverso tempo.

Si è ritenuto dunque opportuno adottare dei provvedimenti di competenza circa la prevenzione e tutela dell’ambiente costiero e della navigazione, soprattutto alla luce dei trascorsi incidenti che hanno causato l’immissione di sostanze idrocarburiche nelle nostre acque.

Nel dettaglio la normativa prevede che, tutte le società che gestistono depositi costieri di oli minerali o prodotti chimici all’interno del Circondario Marittimo locale, dovranno: controllare sia l’efficienza dei collettori di carico e scarico dei predetti, sia le manichette flessibili che collegano i terminali alle navi, designando dei tecnici atti alla sorveglianza di queste operazioni, assicurandone la vigilanza continua nelle aree della Diga Foranea, testata pontile, pontiletto 1300 e degli specchi d’acqua limitrofi, verificando inoltre l’effettiva presenza di tutti gli strumenti necessari per arginare ogni tipo di problematica che potrebbe presentarsi, quali un sistema di illuminazione per agire anche nelle ore notturne, oltre che una scorta di panne galleggianti.

Sarà altresì opportuno effettuare controlli frequenti delle tubature via terra e via mare, in modo da poter intercettare tempestivamente una qualsivoglia perdita di prodotto e intervenire in maniera celere e consona, comunicando immediatamente ogni danno o problema all’Autorità Marittima con i mezzi previsti dal Piano di Emergenza.

Le società in questione, dovranno infine mantenere i terminali e gli specchi acquei interessati in uno stato di costante pulizia, verificando la perfetta efficienza di ogni strumento di controllo e misura delle acque per facilitare le operazioni di prelievo e misurazione delle stesse, bonificando tutte le zone che non si adeguano a tali disposizioni. 

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