La protesta dell’indotto anche sulla Gela-Vittoria, “chiediamo il lavoro e non gli ammortizzatori sociali”

 
0

Gela. Scatta il quinto giorno di protesta dei lavoratori dell’indotto Eni e la mobilitazione si sposta anche lungo un’altra arteria fondamentale, la 115 in direzione di Vittoria. “Non siamo quì per gli ammortizzatori sociali…”. Il presidio degli operai si è formato praticamente a ridosso della fabbrica Eni. Anche in questo caso, non sono mancate tensioni e lunghe code. Con il protrarsi della mobilitazione, gli operai e i  sindacati cercano di capire quale rotta seguire. Presidi senza interruzione oppure una tregua in attesa delle mosse della politica e di Eni? “A noi – spiegano molti degli operai in protesta – non interessano gli ammortizzatori sociali. Vogliamo solo il lavoro che è un diritto soprattutto dopo quello che abbiamo subito in fabbrica. Eni può anche andarsene. Bonifichi e se ne vada senza usurpare ulteriormente questa città. Non siamo ai presidi, in mezzo alla strada, perché abbiamo come unico obiettivo gli ammortizzatori sociali. Non si vive di questi sistemi. Vogliamo un futuro per la città che, in passato, viveva di ben altro e non certo della presenza di un mostro che ha distrutto il territorio”.

Una tregua ai presidi? Uno spartiacque importante potrebbe essere la manifestazione di martedì, convocata dai consiglieri comunali e dalle categorie produttive e, ovviamente, appoggiata da lavoratori e sindacati. Arriverà la tregua dei presidi in attesa della manifestazione? La linea sindacale, di tutte le categorie, appare del tutto opposta: ovvero, mobilitazione ad oltranza, compresi i presidi lungo le strade, fino a quando non arriveranno notizie favorevoli rispetto alla ripresa dei cantieri in fabbrica. Intanto, il sit in permanente sulla 115, in direzione delle frazioni balneari, è stato rimosso e sostituito, appunto, con quello sulla Gela-Vittoria. Regge, invece, il presidio lungo la 117 bis Gela-Catania, nei pressi del centro direzionale Enimed con il conseguente fermo delle attività.

La formazione di Ispica. Tra i tanti mezzi incolonnati, anche il bus che accompagnava in trasferta a Licata la formazione giovanile di calcio dello Sport Ispica. L’intera dirigenza e i giovani calaciatori hanno voluto solidarizzare con gli operai ai presidi. 

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here