L’avvio dell’impianto Syndial, Lorefice: “Resa molto bassa sul bio olio…numeri non decisivi”

 
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Lorefice conferma la coalizione di centrosinistra ed è critico con la Regione su porto e rifiuti

Gela. “E’ solo un impianto pilota e non c’è ancora uno sviluppo per l’eventuale scala industriale. La tecnologia Syndial waste to fuel, al momento, avrà una resa molto bassa per la produzione di bio oli”. Il senatore grillino Pietro Lorefice, che fa anche parte della commissione bicamerale sulle attività illecite nel ciclo dei rifiuti, ridimensiona la portata dell’impianto che la multinazionale ha avviato nel sito locale per arrivare alla produzione di bio olio dai rifiuti solidi urbani. In base ai dati forniti dai manager del cane a sei zampe, il nuovo sistema ha una capacità di almeno settecento chili al giorno di rifiuti solidi urbani che possono essere trasformati in bio olio, da utilizzare poi nella produzione di carburanti sostenibili. Quasi nulla anche l’incidenza occupazionale, con pochi addetti comunque già in organico. “Non sono numeri che spostino più di tanto, non si arriva neanche ad una tonnellata al giorno – continua il senatore – dal nostro punto di vista, con sistemi di questo tipo Eni sta cercando di gestire una fase transitoria che non è però una vera e propria riconversione. Come Movimento cinque stelle siamo interessati ad un modello diverso di economia circolare. Siamo convinti che la frazione organica dei rifiuti debba servire alla produzione di un compost di qualità che vada ad alimentare nuovamente la terra. Escludo che i dati in possesso di Eni possano sconfessare quella che già prevedo sarà comunque una resa molto bassa”.

Da tempo, anche i grillini locali chiedono invece che si faccia chiarezza sui dati delle bonifiche industriali. Un capitolo ancora senza troppe risposte e lo stesso Lorefice a Roma ha avviato una serie di interlocuzioni. “Ci sono tavoli aperti sia al ministero dell’ambiente sia al ministero dello sviluppo economico – conclude – con il nuovo anno, riprenderanno le interlocuzioni. I cittadini gelesi hanno diritto di conoscere i veri numeri delle bonifiche industriali e noi vogliamo che siano alla portata di tutti”. Nelle aree dei Siti di interesse nazionale, compreso quello locale, le procedure di bonifica sono troppo spesso rimaste inevase e i numeri fino ad oggi emersi confermano la stasi.

4 Commenti

  1. Si è vero, infatti se l’impianto dovesse funzionare verrà realizzato su scala industriale a Ravenna, come gli impianti per il GNL già in fase di costruzione sempre a Ravenna, invece la sperimentazione del Gayule la stanno facendo a Siracusa.
    Del famoso protocollo Gela rimane solo una Raffineria green che non si sa ancora cosa dovrebbe lavorare e a chi vendere i prodotti finiti, sempre che riesca a partire, perché dopo anni di abbandono e di incompetenza, ora si vorrebbe completare lavorando anche per il giorno di Natale….
    Anche la famosa piattaforma che verrà realizzata a terra, dopo la costruzione darà lavoro a 5/6 unità gia presanti in organico e con produzione ancora tutta da verificare.

  2. Come mai non si inizia a bonificare il sito della testata pontile ove per decenni si e’ caricato Pet coke sulle navi cargo dry con depositi non indifferente di coke sul fondale adiacente il pontile Eni. Inoltre i fondali della diga foranea dovrebbero essere pieni di idrocarburi appesantiti da addensanti e accumulatosi sul fondo. Di queste cose se ne parla poco e il pesce locale risulta insaporito di idrocarburi che entrano nella catena alimentare quando vengono mangiati.!!!!!!!!!!

  3. Ma cosa ne capisce il senatore lui e il fattispecie di movimento si fanno carico di capire quello che è giusto è conveniente per il popolo non gli basta quanto danno stanno provocando alla Nazione Italia l’Azienda spende tanti soldi per la ricerca e loro questo gruppo di ignoranti senza arte e ne parte fanno i Sapientoni i Dotti in qualsiasi cosa si faccia non vi basta le male figure nazionali ed internazionali ci avete fatto fare per non dire dei costi STATENE CERTI CHE SARETE SPAZZATI VIA

  4. Gli insulti fatti da dipendenti ENI fanno tanto capire di che inquinamento la città è ancora sottoposta , oggi il territorio è baciato dal mare e non vive di pesca ,ha una terra fertile, Sabbia colore oro , un clima eccezionale , grande potenziali turistico con un museo ” di interesse internazionale ” pochi sono in Italia e non vive del nulla di tutto questo benessere che Dio ci ha donato…Solo le bonifiche possono salvare Gela ..Granaio dell’Italia…

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