Le accuse di disastro ambientale mosse ai manager delle società Eni, gli avvisi sono nulli: gli atti tornano ai pm

 
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Gela. Un brusco stop nel procedimento penale contro ventitré tra manager e tecnici delle società Eni attive in città.

Nulle le notifiche. Gli atti, infatti, ritornano ai pubblici ministeri della procura. Il giudice dell’udienza preliminare Paolo Fiore ha accolto le eccezioni sollevate dai difensori di tutti gli imputati. Sono risultate nulle, infatti, le notifiche degli avvisi di conclusione indagine, con le relative richieste di rinvio a giudizio. Eccezioni che erano state sollevate proprio dai difensori degli imputati. Alla fine, è risultata irregolare anche la notifica ai legali della società Raffineria di Gela spa. Le accuse vengono mosse a Giuseppe Ricci, Battista Grosso, Bernardo Casa, Pietro Caciuffo, Pietro Guarneri, Paolo Giraudi, Lorenzo Fiorillo, Antonino Galletta, Renato Maroli, Massimo Barbieri, Luca Pardo, Alfredo Barbaro, Settimio Guarrata, Michele Viglianisi, Rosario Orlando, Salvatore Losardo, Arturo Anania, Massimo Pessina, Enzo La Ferrera, Marcello Tarantino, Gaetano Golisano ed Emanuele Caiola. La contestazione principale mossa è quella di disastro ambientale innominato. Quindi, si fa retromarcia e sarà necessaria una nuova fase di notifica dei relativi avvisi.

Le richieste delle parti civili dovranno essere riformulate. Decine di parti civili, già alla scorsa udienza, avevano depositato le rispettive richieste di costituzione. Oltre cinquanta lavoratori dell’indotto Eni, esponenti della sezione locale dell’Osservatorio nazionale amianto, hanno chiesto di costituirsi attraverso i legali Lucio Greco e Davide Ancona. Tra le parti civili che avrebbero subito danni dalle emissioni degli impianti Eni ci sono molti agricoltori, compresi quelli della vicina Niscemi, rappresentati dall’avvocato Francesco Spataro. Richieste di costituzione sono state depositate dai legali Joseph Donegani, Salvo Macrì e Antonino Ficarra nell’interesse delle associazioni Aria Nuova e Amici della Terra. Tra i danneggiati, inoltre, ci sono altri lavoratori e operatori agricoli, rappresentati dai legali Nicoletta Cauchi, Emanuele Maganuco, Tommaso Vespo, Enrico Aliotta, Giovanna Cassara, Maurizio Scicolone, Enrico Aliotta e Salvatore Vasta. Il Comune era in giudizio con l’avvocato Dionisio Nastasi. Regione e Ministero dell’Ambiente, invece, puntavano alla costituzione con il legale Giuseppe Laspina. Ovviamente, data la nullità delle notifiche, anche le richieste di costituzione di parte civile decadano e dovranno essere eventualmente riformulate. Nel pool di difesa, ci sono gli avvocati Gualtiero Cataldo, Alessandra Geraci, Piero Amara, Attilio Floresta, Carlo e Luigi Autru Ryolo.

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