Lo stipendio non arriva, le mogli dei netturbini bloccano la raccolta rifiuti

 
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Butera. I lavoratori addetti alla raccolta rifiuti non percepiscono il salario da cinque mesi, uno sciopero potrebbe fare scattare la denuncia per interruzione di pubblico servizio ed allora ci pensano le donne (mogli, madri, figlie e fidanzate) a bloccare i cancelli della ditta Sap, appaltatrice dello smaltimento dei rifiuti, e a impedire ai propri uomini di recarsi al lavoro.

È successo a Butera. Le donne, una ventina, rivendicano, a nome dei propri uomini, il pagamento di ogni spettanza arretrata, ancor prima che le competenze del servizio passino dall’Ato ambiente CL2 alla nuova società di gestione Srr.
La protesta è cessata non appena dalla prefettura è giunta notizia che le parti sono state convocate per il 5 novembre al tavolo di confronto aperto appositamente a Caltanissetta. Le donne, che senza soldi non riescono più a gestire le proprie famiglie, non intendono desistere e, sostenute da un sacerdote, don Aldo Contrafatto, parroco della chiesa «Maria Ausiliatrice», si sono riunite in «comitato di lotta» con un direttivo di otto componenti che seguiranno la vertenza in ogni sua fase.

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