No all’Area Metropolitana, partiti si spaccano: il Pd di Niscemi contro l’Ars

 
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Pesa come un macigno la decisione della Commissione Affari Istituzionali all’Ars di bocciare il Disegno di legge contenente le variazioni territoriali dei Liberi Consorzi di Caltanissetta e Ragusa e della Città Metropolitana di Catania. In poche parole, i Comuni di Gela e Niscemi, oltre a Piazza Armerina non accederanno alle Città metropolitana di Catania come sancito dal referendum confermativo si richiesta del governo regionale. La stessa sorte riguarda Licodia Eubea. Le reazioni tra Gela e Niscemi non si placano. Il sindaco della città del golfo, che per ben tre volte si è vista rigettare dall’Ars i tentativi legittimi di diventare prima capoluogo di provincia e, dopo, capofila di un Libero Consorzio, parla di “agguato mortale alla democrazia partecipata. Sull’altare degli individualismi di velluto – aggiunge Messinese – è stata immolata la volontà popolare. Ci sentiamo vittime di un subdolo tradimento dopo un lungo cammino ad ostacoli tra leggi, delibere consiliari, referendum, norme modificate e convocazioni palermitane inconcludenti. Lo strappo tra la deputazione regionale e cittadini è ormai evidente. Non ci arrenderemo neanche davanti a questa scelta scandalosa e chiederemo conto a chi ha responsabilità dirette o implicite”. Solo due deputati del M5S, Francesco Cappello e Matteo Mangiacavallo, hanno confermato l’esito popolare. Tutti gli altri, con una importante presenza di esponenti del Pd e Pdr, sono stati favorevoli alla bocciatura. Hanno votato per il mantenimento dei confini territoriali della Città Metropolitana di Catania e dei Liberi consorzi di Caltanissetta e Ragusa: Salvatore Cascio e Nicola D’Agostino (Pdr), Alice Anselmo, Giovanni Panepinto ed Emanuele Di Pasquale (Pd), Giovanni Di Giacinto (Psi), Margerita La Rocca Ruvolo (Udc) e Vincenzo Figuccia (Forza Italia). Il capogruppo in Aula del Pd, Vincenzo Cirignotta, ha preferito non commentare la decisione adottata dalla rappresentanza regionale del suo partito. Arriva, invece, una dura condanna dalla segreteria niscemese del Pd. Con un documento a firma di Vincenzo Salvo (segretario), Francesco Di Dio (presidente) e Gianluca Cutrona (capogruppo) accusa la Prima Commissione Affari Istituzionali dell’Ars di decisione ingiustificata e non condivisibile” invitando il governo regionale “a riproporre al più presto i Ddl all’Ars per approvarli, dando seguito alla volontà dei cittadini”. I comitati spontanei avvertono “siamo consapevoli di trovarci di fronte a tentativi futili e disperati, intenti solo ad allungare i tempi di un iter che è democraticamente concluso e il cui approdo irreversibile è la migrazione dei comuni di Gela, Piazza Armerina, Niscemi e Licodia Eubea”.

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