“Non esiste un gruppo vicino agli Emmanuello”, la difesa di Alessandro Pellegrino contro le accuse

 
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Gianluca Pellegrino al momento dell'arresto nell'operazione "Falco"

Gela. Non esiste un gruppo criminale vicino alla famiglia di cosa nostra degli Emmanuello. L’inchiesta “Falco”.  La difesa del trentaduenne Alessandro Pellegrino ha rigettato le accuse mosse dai magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta e riassunte nel’inchiesta “Falco”. L’avvocato Giacomo Ventura ha esposto le ragioni a favore di Pellegrino davanti ai giudici del tribunale del riesame di Caltanissetta. Il trentaduenne si trova attualmente detenuto, con l’accusa di essere il referente della famiglia Emmanuello. Per la difesa, però, le contestazioni verrebbero giustificate solo facendo leva su intercettazioni che sarebbero state acquisite in periodi nei quali Pellegrino si trovava già in carcere. Accuse che sono state ridimensionate anche rispetto alle posizioni di Gianluca Pellegrino, fratello di Alessandro, e Jonny Cavallo. I due giovani, a loro volta, vengono considerati interni al gruppo criminale che si sarebbe finanziato per il tramite dello spaccio di droga in città. Il difensore ha fatto riferimento solo a condotte isolate che non avrebbero nulla a che fare con la presunta esistenza di un’organizzazione vicina a cosa nostra. Adesso, spetterà ai giudici nisseni valutare gli elementi esposti dal difensore dei tre indagati. 

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