“Non sono idonee”, stop ai Covid hotel in città: Asp dice no alle strutture della Sst

 
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I residenti e i professionisti che lavorano nel condominio di via Tevere per primi hanno sollevato proteste

Gela. Salta l’intesa tra l’Asp e la Sst srl, società che aveva proposto due strutture sanitarie, in città, da convertire in Covid hotel. Dopo i sopralluoghi tecnici, sia il centro “Sul Tevere” che quello “I girasoli” sono risultati “non idonei”. In base alle verifiche condotte, non ci sono “i requisiti minimi richiesti dal bando”, nonostante i vertici Asp, già diverse settimane fa, avessero predisposto la convenzione con la Sst srl, dell’ingegnere Renato Mauro. Subito dopo il primo annuncio, i residenti dello stabile dove è stato ricavato il centro “Sul Tevere”, ma anche quelli che vivono nella zona della struttura “I girasoli”, hanno iniziato a sollevare molti dubbi e le proteste non sono mancate, anche con documenti ufficiali inviati alle autorità sanitarie. Il rischio di una diffusione del contagio, in zone comunque molto frequentate e densamente abitate, ha fatto montare paure e dissensi. I vertici della Sst srl hanno pubblicamente rassicurato tutti, spiegando che le strutture sono dotate di tutte le misure di sicurezza. I sopralluoghi, però, hanno detto altro e i vertici Asp hanno cambiato posizione, con il rigetto delle proposte. Potrebbe essere pubblicato un nuovo bando, sempre per la ricerca di Covid hotel. L’amministrazione comunale ha lamentato lo scarso coinvolgimento nella scelta e messo in dubbio le iniziali decisioni Asp, che sembravano aprire ai due Covid hotel.

Il sindaco ha sempre dimostrato di essere molto contrariato da soluzioni di questo tipo e ora Asp ufficializza lo stop. Nella convenzione, si stabiliva un importo giornaliero, versato da Asp alla proprietà delle strutture, di 30 euro per ogni stanza usata.

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