Omicidi Niscemi, arresti annullati per Pasquale Trubia e Raimondo Romano

 
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Gela. Il tribunale del Riesame di Catania ha annullato le ordinanze di custodia cautelare di Pasquale Trubia e Raimondo Romano. Rigettato il ricorso presentato dai legali di Giuseppe Piddu Madonia.

E’ questo l’esito dei provvedimenti emessi a distanza di due settimane dall’operazione condotta dalla squadra mobile di Caltanissetta e dal commissariato di polizia di Niscemi. Sotto la lente di ingrandimento gli omicidi di Paolo Nicastro e Salvatore Campione, stiddari niscemesi uccisi rispettivamente il 15 luglio del 1991 e l’8 settembre dello stesso anno. Il 24 aprile scorso sono state eseguite otto ordinanza di custodia cautelare in carcere, tra cui quattro gelesi ed il capo carismatico di Cosa nostra, Giuseppe Madonia. Le ordinanze riguardarono Nunzio Emmanuello, Giovanni Passaro, Pasquale Trubia (difeso dall’avvocato Flavio Sinatra), Giuseppe Raimondo Romano (assistito dal legale Luca Cianfaroni) e i niscemesi Giancarlo Giugno, Salvatore Vallone e Salvatore Calcagno. I provvedimenti restrittivi sono stati eseguiti dalle Squadre Mobili di Caltanissetta, Potenza, L’Aquila, Firenze, Milano, Perugia e Roma, dagli agenti del commissariato di Niscemi e dalla Polizia tedesca. Il niscemese Salvatore Vallone, infatti, è stato rintracciato a Metzingen, in Germania, dove si era trasferito dopo la scarcerazione nel 2009. Sono invece cinque gli indagati: il gelese Emanuele Argenti e i niscemesi Salvatore e Vincenzo Russo, Antonino Pitrolo e Salvatore Mastrantonio.

Nicastro e Campione furono uccisi durante la faida tra Cosa nostra e Stidda. Madonia e Argenti sarebbero i mandanti della duplice esecuzione.

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