Commissariato di Niscemi interdetto, la Varchi interroga il ministro dell’Interno

 
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La deputata ha presentato un'interrogazione sul caso

Niscemi. Lo Stato non riesce a garantire il suo presidio di legalità a Niscemi. Le prime piogge hanno messo in ginocchio i locali del commissariato di Polizia, già raggiunto da uno sfratto esecutivo. I locali sono stati interdetti all’utilizzo per infiltrazioni di acqua risalenti dal pavimento. Carolina Varchi, deputato nazionale di Fratelli d’Italia, ha presentato una interrogazione al ministro dell’Interno Lamorgese per sapere se il governo “sia a conoscenza della situazione e quali urgenti iniziative di competenza intenda adottare per la risoluzione di tutte le problematiche inerenti al commissariato Niscemi, anche attraverso l’apertura di un tavolo tecnico con le principali sigle di rappresentanza degli operatori del settore. Ma anche “se corrisponda al vero – si legge nell’atto ispettivo – che le risorse per l’adeguamento dei locali dell’ufficio tecnico comunale da destinare a nuova sede del commissariato siano state individuate rimodulando la programmazione del Patto per il Sud”.

“Da quello che si apprende dalla stampa e da quanto certificato dalle relazioni annuali della commissione sulla sicurezza sul lavoro – spiega Carolina Varchi – siamo davanti a una situazione disastrosa e a questi disagi si aggiungono quelli che investono anche il personale, sottoposto a turni massacranti, con ripercussioni sulle ferie, con veicoli in dotazione non adeguati alle reali esigenze, in particolare quelli specializzati per il controllo del territorio, che a causa dell’intenso utilizzo risultano poco efficienti e spesso guasti. Ci troviamo in un territorio ad alta densità criminale e gli eccellenti risultati conseguiti nella lotta alla criminalità organizzata arrivano proprio grazie al sacrificio degli operatori in servizio nel commissariato di Niscemi”. “Non si hanno ancora certezze sulla nuova sede che il Comune aveva messo a disposizione nei propri locali dell’ufficio tecnico, da adeguare con oltre un milione di euro di fondi regionali, mentre la prefettura di Caltanissetta starebbe cercando locali privati in affitto – aggiunge Varchi – è innegabile l’impegno e lo sforzo dell’amministrazione comunale per garantire al presidio di Polizia una struttura adeguata a salvaguardia di un efficiente proseguimento del servizio, anche in relazione all’esigenza di tutela della dignità degli agenti e di tutta la cittadinanza. Va ricordato infatti che l’insistenza sul territorio del Muos impegna maggiormente il personale in servizi di ordine pubblico. Servono soluzioni concrete ed immediate a tutela del personale della Polizia di Stato e per la sicurezza dei cittadini”, conclude Varchi.

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