Senza soldi e lavoro da sette mesi all’Ast: c’è anche un gelese tra i 19 licenziati

 
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Gela. C’è anche un gelese tra i diciannove conducenti di linea precari licenziati lo scorso maggio. Massimo Tignino dal 16 agosto del 2007 ha sempre lavorato per l’Azienda Siciliana Trasporti attraverso un’agenzia di lavoro interinale.

Cinque anni di lavoro nel traffico urbano di Siracusa con contratti rinnovati ogni due mesi. “Dallo scorso maggio la mia vita, come quella dei miei ex colleghi, è cambiata radicalmente – dice Tignino – sette mesi fermi con l’indennità di disoccupazione oramai scaduta. Non sappiamo più cosa fare. Nessuno ci ha dato una mano, né sindacati, né politici. Siamo stati abbandonati da tutti. Molti di noi hanno una famiglia da sfamare e non sappiamo come andare avanti. Dopo cinque lunghi anni di duro lavoro ci saremmo aspettati l’assunzione invece siamo stati abbandonati a noi stessi”. Un gruppo di 19 persone che, a differenza dei circa 280 colleghi già stabilizzati dall’Ast, sono stati licenziati. Diciannove precari, senza un lavoro, senza ammortizzatori sociali, creditori di ben cinque mensilità arretrate e della tredicesima del 2011. Tutto questo per non aver saldato l’Azienda le fatture alle società che avevano in carico i precari e che si rifiutano di corrispondere gli emolumenti dovuti fino al completo soddisfacimento dei crediti vantati nei confronti della società committente. L’unico a far sentire la propria voce è stato Ugo Giuseppe Agati, segretario regionale dipendenti Ast: “Tocca al nuovo Governatore saldare le spettanze a quei poveri Cristi giacché Crocetta rappresenta, di fatto, quale maggiore responsabile del “socio unico” di Ast Spa”. 

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