Protesta Eni, quarto giorno di stop dell’indotto: “Abbiamo poche speranze”

 
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Gela. Operai dell’indotto Eni ancora fermi, in attesa che si possa sbloccare l’intera vertenza. Da quattro giorni, i lavoratori delle società impegnate nell’indotto dello stabilimento

di contrada Piana del Signore presidiano l’accesso principale della raffineria. “È tutto fermo – spiegano – adesso attendiamo ciò che verrà stabilito al ministero dello sviluppo economico. Siamo, comunque, molto pessimisti. Questa fabbrica sta morendo”.
Molte aziende dell’indotto hanno oramai esaurito anche il bacino degli ammortizzatori sociali per coprire i periodi di non lavoro dei dipendenti. Metalmeccanici e edili sembrano aver raggiunto una maggiore coesione rispetto agli scorsi giorni. Adesso, però, la vertenza si sposta a Roma.
La conferma di un eventuale ridimensionamento negli investimenti della multinazionale, però, potrebbe far riesplodere la mobilitazione in strada come quella andata in scena a luglio.

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