Rapina al “Punto L”: I titolari, “Erano violenti ma noi non ci arrendiamo”

 
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Gela. “Ci hanno presi di mira e non sappiamo il perché. Questa volta, hanno pestato a sangue un dipendente che è stato ripetutamente colpito all’occhio con il calcio di un’arma”.

Carolina Turco, titolare insieme al marito Salvatore Catalano del minimarket Punto L di viale Indipendenza, descrive i momenti di terrore vissuti, sabato sera, all’interno dell’attività commerciale dopo l’irruzione di tre rapinatori armati.
“Lo scorso mese – spiega – avevamo già subito una rapina e lo spavento fu tanto. Adesso, si sono spinti oltre. Sono entrati con l’intenzione di causare danni. Hanno più volte colpito al volto un nostro dipendente perché credevano non gli volesse fornire i soldi in cassa. Il sistema era bloccato a causa di un’operazione ancora in corso. Non hanno voluto sentire ragioni. Hanno sradicato a forza entrambe le casse e sono fuggiti”.
La titolare non nasconde tutta la sua preoccupazione. “Ci stanno causando molti danni economici – continua – hanno distrutto le due casse e gettato in terra tutta la merce che si trovavano davanti”.
Già ieri mattina, gli agenti di polizia del commissariato di via Zucchetto sono ritornati all’interno dell’esercizio commerciale per acquisire i dischi delle videoregistrazioni. In questo modo, si cercherà di risalire all’identità dei componenti del gruppo che hanno messo a segno il colpo.
“Una cosa è certa – spiega la titolare – noi non ci arrendiamo per nessun motivo. Se hanno pensato di creare danni a questo market si sbagliano di grosso”. I  rapinatori avrebbero approfittato della presenza degli ultimi clienti ancora all’interno della rivendita per fare irruzione e portare via l’incasso della giornata.
Un componente del gruppo sarebbe rimasto nell’automobile utilizzata per giungere in viale Indipendenza: i tre complici, invece, avrebbero fatto irruzione. La vettura è stata successivamente abbandonata. Gli investigatori effettueranno rilievi anche all’interno dell’abitacolo. In totale, sono stati portati via circa millecinquecento euro in contanti.
“Sono violenti e, purtroppo, lo hanno dimostrato – conclude la donna – hanno picchiato i dipendenti che hanno l’unica colpa di voler lavorare. C’era anche una donna incita al momento dell’irruzione. E’ stato tutto veramente molto grave”.
Sia Carolina Turco  che il marito Salvatore Catalano, già ieri mattina al riavvio dell’attività, hanno ricevuto la massima solidarietà da parte di clienti e amici.

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