Rogo nella villa confiscata, prefetto: “Va ripristinata prima possibile, lo Stato è presente”

 
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Gela. L’ex villa Murana, confiscata e incendiata, va ripristinata prima possibile. Ieri, in prefettura, si è tenuto un vertice sul tema. Le indagini sono in corso e il rogo è doloso. L’immobile era destinato a diventare un centro di aggregazione giovanile e l’associazione Casa Rosetta stava per ultimare tutti i passaggi propedeutici, insieme all’amministrazione comunale. Le fiamme hanno bloccato ogni avanzamento, generando danni ingenti. Il bene, già liberato nel corso del 2022, era stato nuovamente sgomberato, su ordine del prefetto, di intesa con l’Agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati, il 28 settembre 2023, dopo la segnalazione della presenza di persone all’interno dello stesso. Oltre ai vertici delle Forze dell’Ordine e al Sindaco di Gela, alla riunione erano presenti anche il Procuratore Capo della Repubblica presso la Direzione Distrettuale Antimafia di Caltanissetta, il Procuratore Capo della  Repubblica presso il Tribunale di Gela e il Presidente di Casa Famiglia Rosetta, l’associazione risultata aggiudicataria all’esito della procedura di evidenza pubblica per l’assegnazione definitiva del bene, conformemente a quanto previsto dalle disposizioni del Codice antimafia che regolano la materia dei beni confiscati”, si legge in una nota.

Il prefetto ha sottolineato l’esigenza di procedere all’immediato ripristino dell’immobile e ha sollecitato il sindaco ad attivarsi tempestivamente per l’esatta quantificazione dei danni e per l’adozione di tutte le iniziative necessarie a ripristinare la legalità. “In particolare, il pefetto ha invitato l’amministrazione ad avviare, con assoluta urgenza, gli interventi utili a riportare il cespite nella condizione di potere essere definitivamente affidato all’associazione individuata all’esito della gara, così da garantirne l’effettivo riuso sociale e dare un segnale forte e inequivocabile della presenza dello Stato e dell’impegno costante delle Istituzioni contro la criminalità organizzata. Analoghi auspici, nel corso della riunione, sono stati espressi anche da parte dei vertici della magistratura i quali, nel sottolineare la gravità dell’episodio, hanno assicurato che prosegue senza sosta l’attività di indagine per assicurare i responsabili alla giustizia e dare una pronta ed efficace risposta contro un gesto inqualificabile, contrario ai principi di legalità e di convivenza civile”, conclude la nota della prefettura.

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