Sbarco alleato, “no a spreco dei soldi delle compensazioni”: nota anche alla Corte dei Conti

 
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L'avvocato Eugenio Catania di "Gela-Brainstorming"

Gela. Anche le “autorità competenti” dovrebbero iniziare ad approfondire la destinazione dei fondi delle compensazioni, soprattutto rispetto agli eventi dello sbarco alleato. Gli esponenti di “Gela-Brainstorming”, “Unità siciliana-Le Api” e Gran Sicilia, sono convinti che vadano approfonditi tutti i passaggi e l’avevano già reso noto. Ora, hanno scritto ufficialmente al Ministero dello sviluppo economico, alla Regione, ad Eni, all’ambasciata americana, all’Anac, alla Corte dei Conti e al Comune. Non concordano per nulla con la linea amministrativa volta all’uso di somme per 800 mila euro proprio per i festeggiamenti dell’ottantesimo anniversario dello sbarco. “Non va letta come semplice commemorazione, ma come estate gelese 2023”, dicono. “Stiamo parlando di una cifra che seppur ridimensionata risulta spropositata per organizzare una serie di eventi per l’estate. Si sottolinea che sulle spalle dei cittadini, il Comune metterebbe sul piatto dieci volte la cifra messa dalla Regione Siciliana e metterebbe 800 mila euro in più rispetto allo Stato centrale che non è stato neanche interpellato e che non stanzierà alcuna risorsa. Proprio in relazione agli enti che dovrebbero stanziare le somme per la commemorazione, occorre sottolineare che per il 70esimo dello sbarco in Normandia, evento non più importante della nostra operazione Husky, furono stanziati ben 2,5 milioni di euro di cui 1,4 milioni a carico del Ministero dell’Interno francese, circa 1 milione in capo al Ministero della difesa, e circa 110 Mila euro a carico della Regione Normandia”, aggiungono. Indicano questa volontà amministrativa come una “stortura”, a maggior ragione davanti ad un’oggettiva crisi in atto.

“Questo avviene in un contesto di crisi finanziaria del Comune provocata anche da quattro anni di gestione di questa amministrazione comunale. Sono mesi che i creditori del Comune non ricevono i pagamenti per i servizi svolti ed ovviamente tutti i servizi dal trasporto disabile alla refezione scolastica nonché i cantieri della riqualificazione “Patto per il sud” sono fermi. Questo avviene dopo un’indagine avviata dalla magistratura per la distrazione delle royalties petrolifere nei capitoli ordinari di bilancio. Questo – continuano – avviene dopo il blocco di Macchitella Lab e del progetto con l’Unikore per l’Università in città fermo per il pagamento del passaggio di proprietà della struttura al Comune. Questo avviene dopo il blocco di molti progetti di riqualificazione per la mancanza del pagamento dei Sal alle imprese impegnate nei progetti di Porta Vittoria, Via Niscemi, Viale Mediterraneo, il piazzale suor Teresa Valsè, per citarne alcuni. Questo avviene dopo l’acquisto, dato in fase di conclusione, della Torre di Manfria da parte di un privato per assenza di 200 mila euro. Vogliamo ricordare alla città e ai cittadini che i fondi previsti dal protocollo del 6 novembre 2014 sono somme che dovevano servire alla riconversione dell’economia gelese da anni di industria pesante e delle azioni sono stati firmate intese e protocolli”. I fondi delle compensazioni, ribadiscono, devono servire alla riconversione industriale e ad opere per la collettività. “A tal fine chiediamo al Comune e alla classe dirigente politica della città di impegnarsi alla tutela del patrimonio ereditato dalle precedenti amministrazioni, assicurando che siano impiegate in progetti mirati a innescare una riconversione economica da un economia basata dall’industria pesante ad un economia dedicata all’industria della trasformazione, ad un’economia dei servizi ed un’economia che guardi alla sostenibilità con le nuove tecnologie green e alla formazione di eccellenza universitaria e non universitaria. Sollecitiamo il Comune a rivedere la propria politica di utilizzo dei fondi di compensazione e a concentrarsi su progetti che abbiano un impatto tangibile e duraturo sulla comunità locale, in linea con l’obiettivo di compensazione e lo sviluppo sostenibile”, concludono. Le associazioni sono convinte che sia necessario definire un protocollo che detti tutte le linee per l’uso delle compensazioni, nel rispetto di quanto previsto dalla disciplina in materia e nell’ottica di uno sviluppo reale del territorio.

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