Sciopero dei lavoratori dei servizi ambientali, lunedì stop e mobilitazione in prefettura

 
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Gela. Lunedì prossimo, 8 novembre, si fermano i lavoratori del settore servizi ambientali, compresi quelli che operano nella raccolta rifiuti. Aderiscono allo sciopero nazionale, indetto dalle sigle di settore di Cgil, Cisl e Uil. Anche a livello locale è prevista una mobilitazione, con un sit-in in prefettura, a Caltanissetta. Le richieste che i sindacati avanzano sono contrarie agli obiettivi della parte datoriale, ritenuti controproducenti per la tutela dei dipendenti e degli operatori. I sindacati dicono no alla flessibilità estrema sull’organizzazione del lavoro attraverso il sistema degli orari, al ridimensionamento del sistema delle relazioni industriali per privare i lavoratori della rappresentanza e della partecipazione all’interno dell’azienda, alla precarizzazione dei rapporti di lavoro soprattutto part-time, all’eliminazione totale del limite massimo dei lavoratori part-time presenti in azienda, alla parte economica esclusivamente legata agli indici inflattivi e alle dinamiche del corrispettivo economico del committente all’azienda e al mancato riconoscimento delle professionalità dei lavoratori addetti agli impianti. Le segreterie territoriali di Fp-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti (con i segretari Rosanna Moncada, Marco Stagno e Filippo Manuella) reclamano, invece, il Contratto nazionale unico e di filiera attraverso l’allargamento del campo di applicazione verso impianti di riciclo, il rafforzamento delle relazioni industriali attraverso un sistema maggiormente partecipativo dei lavoratori, l’evoluzione delle condizioni di lavoro per tutelare la salute degli operatori, los viluppo delle norme sul mercato del lavoro e quello dei processi di formazione continua, il miglioramento in maniera armonica della classificazione del personale, il perfezionamento degli articoli contrattuali relativi ai lavoratori dell’impianto ridi, l’esigibilità contrattuale della clausola sociale e l’accordo economico che non tenga conto solo delle percentuali inflattive e che sviluppi maggiormente il welfare contrattuale e le varie indennità.

“La nostra è una sfida alla modernizzazione del settore e la strada da intraprendere è solo una, un ciclo integrato dei rifiuti e la crescita dimensionale delle aziende, qualità ambientale a tariffe contenute per i cittadini, sviluppo industriale e nuove tutele contrattuali per lavoratrici e lavoratori in un rinnovato contratto unico del lavoro”, concludono i sindacalisti.

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