Senza lavoro fanno causa ad aziende indotto Eni, 11 operai chiedono reintegro

 
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Gela. Senza lavoro da oltre un anno, undici ex operai della cooperativa Comeco finita in liquidazione hanno citato in giudizio i responsabili delle imprese assegnatarie delle commesse già destinate all’azienda fallita. I lavoratori, rappresentati dal dottor Cristian Peritore, ritengono di essere vittime

di un meccanismo che li avrebbe intenzionalmente esclusi dalla fabbrica.
Per questa ragione, chiedono al giudice Alessandro Laurino di reintegrarli. In giudizio si sono costituiti per rispondere alle loro pretese sia gli imprenditori della Cosmisud che quelli dell’Eurocoop, insieme al commissario liquidatore dell’ex Comeco.
Stando al ricorso inoltrato dal legale degli undici operai, l’esclusione sarebbe stata intenzionale: in base all’utilizzo di parametri che, addirittura, avrebbero favorito solo gli iscritti ad un’unica sigla sindacale.
Nell’udienza di ieri mattina, il giudice Laurino si è riservato una decisione rispetto all’avvenuta impugnazione delle mancate assunzioni. In sostanza, si dovrà capire se i licenziamenti e le successive esclusioni dovessero essere contestate direttamente nei confronti delle società subentrate all’ex Comeco.
I lavoratori rimasti fuori dalla fabbrica Eni, a conclusione dell’udienza di ieri mattina, hanno ribadito la loro intenzione di proseguire il percorso intrapreso. Vogliono chiarezza davanti ad un ciclo d’assunzioni che, ancora una volta, li ha visti esclusi a differenza della maggior parte degli ex colleghi.

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