Sesso a pagamento con ragazze dell’est, una donna coinvolta potrebbe tornare in carcere

 
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Gela. Potrebbe essere revocata la misura degli arresti domiciliari, concessa nelle scorse settimane alla romena Mariana Dumitru. La richiesta della procura. La donna, accusata di aver avuto un ruolo nella gestione di un presunto giro di appuntamenti sessuali a pagamento, ha lasciato il carcere per essere trasferita proprio ai domiciliari. L’abitazione rurale nella quale si trova adesso, però, viene ritenuta troppo isolata e difficilmente raggiungibile, soprattutto dalle forze dell’ordine che devono effettuare i controlli. Insomma, ci sarebbe il rischio di un’eventuale fuga della donna, attualmente sotto processo davanti al collegio penale del tribunale presieduto dal giudice Silvia Passanisi. E’ stata il pubblico ministero Margherita Brunelli a chiedere che la donna venga trasferita in un’altra abitazione oppure, in alternativa, che torni in carcere. Una richiesta che è stata contestata dai difensori dell’imputata, gli avvocati Carmelo Tuccio e Francesco Cottone. Per i legali, infatti, la loro assistita starebbe rispettando tutti gli obblighi imposti dai magistrati, tanto da non aver mai violato la misura. Il collegio, a questo punto, valuterà il caso prima di assumere una decisione. In base alle indagini, alcune giovanissime dell’est europeo sarebbero state utilizzate per appuntamenti sessuali a pagamento. I clienti, stando a quanto emerso dagli approfondimenti condotti dagli agenti di polizia del commissariato di Niscemi, sarebbero stati “procacciati” tra Butera, Gela e, appunto, la stessa Niscemi. Imputati sono anche due connazionali di Mariana Dumitru, Dragos Onea e Nicolae Korosi, del quale però si sono prese le tracce. Intanto, è stato affidato l’incarico ad un perito che dovrà trascrivere il contenuto delle intercettazioni, ambientali e telefoniche, al centro dell’inchiesta.

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