“Sindaco ha sbagliato indirizzo”, scontro su Ghelas: Fidone, “fa sempre in tempo a rimuovermi”

 
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Nessun intesa tra Fidone e l'amministrazione comunale

Gela. Domani, è fissata la seconda convocazione dell’assemblea dei soci della Ghelas Multiservizi. All’ordine del giorno, c’è soprattutto l’approvazione del bilancio 2018 e quando si tratta di conti il tema diventa decisamente delicato. Un’assemblea che si terrà al culmine di una contrapposizione, ormai aperta, tra il sindaco Lucio Greco e l’amministratore della multiservizi, Gianfranco Fidone (nominato lo scorso anno dal commissario straordinario Rosario Arena). In realtà, dal momento dell’insediamento della nuova amministrazione comunale, non c’è mai stato un vero feeling “istituzionale” tra primo cittadino e manager. Dopo la seduta di question time di martedì sera, però, le divergenze sono emerse in modo netto e, questa volta, pubblico. Greco non ha affatto elogiato l’operato di Fidone e, anzi, ha spiegato che il “il Comune ha necessità di avere un vero amministratore e non un avvocato che rappresenta la società”. Ha parlato di “iniziative alquanto singolari”, riferendosi alle azioni intraprese dal manager, nel tentativo soprattutto di fare chiarezza sui conti della Ghelas. I rapporti tra i due, probabilmente, sono ormai compromessi e anche Fidone, a breve, potrebbe decidere di lasciare l’incarico. Anche l’avvocato ragusano, però, qualche “avviso” tiene a recapitarlo, soprattutto all’attuale giunta. “Se il sindaco si aspettava un amministratore disposto a far finta di nulla rispetto alle gravissime vicissitudini di Ghelas – dice – ha sbagliato indirizzo. Fino a quando guiderò la società, ne farò gli interessi in ogni modo, tutelando soprattutto i lavoratori che si sono visti scippati di dieci anni di Tfr e di diritti derivanti dal loro impegno e dal loro lavoro. Ovviamente, non certo da me e nemmeno da lui”. Il professionista è convinto che i mali della società in house (di proprietà del Comune) siano diretta conseguenza delle passate gestioni e di un rapporto, probabilmente troppo stretto tra amministratori e politica. Non lo dice in maniera diretta, ma sembra nutrire dubbi anche sulle scelte assunte dalla burocrazia comunale, almeno rispetto alla gestione della società.

“Il sindaco fa sempre in tempo a rimuovermi, se preferisce – continua – magari lasciandosi guidare e indirizzare nelle scelte da qualcuno che del disastro Ghelas è stato protagonista assoluto. Il vento è cambiato e non si torna indietro. Si rassegnino il sindaco ed i pochi detrattori, il solco invalicabile, rispetto al passato, è ormai tracciato”. La tensione è palpabile e le strade di Fidone e Greco potrebbero dividersi a breve, aprendo la corsa “politica” alla successione. Prima di tutto, però, c’è l’assemblea di domani.

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