Smaltimento rifiuti ad impatto zero: Fabrizio Nardo, “Primo impianto in Cina”

 
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Gela.
Smaltire rifiuti speciali senza produrre percolato e nel rispetto di un ferreo codice etico. La tecnologia di processo “Nardo”, frutto degli studi realizzati da Fabrizio Nardo amministratore dell’azienda Retia, ha ricevuto il definitivo via libera dai funzionari regionali.

I tecnici di Palermo, dopo il sì di quelli dell’Arpa regionale, hanno apposto le loro firme sull’autorizzazione ambientale che, per la prima volta in Italia, consente di utilizzare un impianto di compostaggio e biostabilizzazione senza altre prescrizioni in tema di tutela ambientale. Il sistema brevettato dal chimico gelese è già attivo all’interno di uno stabilimento per la produzione di succhi d’arancia di Caltagirone.
“Allo stato attuale – spiega Nardo – siamo in trattativa con una multinazionale americana interessata ad utilizzare la nostra tecnologia di processo. Fuori dai confini italiani, il primo impianto che adotta il processo dovrebbe sorgere, salvo imprevisti, in Cina”.
Gli studi condotti da Nardo hanno permesso d’individuare un processo produttivo che permette di smaltire gli scarti della lavorazione degli agrumi senza alcun impatto ambientale. Nessuna emissione in atmosfera si rende necessaria e, di conseguenza, vengono meno le esigenza d’impianti che possano abbatterle.
Lo smaltimento con il processo “Nardo”, inoltre, consente la produzione finale di un fertilizzante organico azotato. “Si tratta certamente – continua l’amministratore del gruppo Retia – di un processo che abbatte drasticamente i costi. Il pastazzo d’agrumi, ossia lo scarto della lavorazione, viene trattato senza miscelarlo con macro-additivi”.
Il passo in avanti assicurato dall’attività di ricerca svolta dal tecnico gelese ha attratto l’attenzione degli studiosi del Consiglio nazionale delle ricerche.
Un protocollo d’intesa è stato recentemente siglato allo scopo di approfondire ulteriormente la sua tecnologia di processo. Il gruppo diretto dal chimico gelese, peraltro, svolge la propria attività seguendo il codice etico sottoscritto da soci e dipendenti. Annualmente, almeno il dieci percento degli utili prodotti viene dirottato verso progetti di sviluppo, soprattutto per il sud del mondo, ed in favore di organizzazioni attive sul fronte della tutela dei diritti sociali e di base. Vietato qualsiasi rapporto non istituzionale con i funzionari delle pubbliche amministrazioni
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