Soldi imposti all’imprenditore che l’aveva assunto, operaio alla sbarra

 
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Gela. Dovrà difendersi dalle pesanti accuse in dibattimento, il prossimo dicembre. Il giudice dell’udienza preliminare del tribunale di Genova ha rinviato a giudizio l’operaio gelese Bartolomeo Monachella, accusato di aver estorto denaro, circa undicimila euro in un anno, al titolare di un’azienda che l’aveva assunto nei cantieri della Nuovo Pignone, a Massa. Per i pm della Dda di Genova, quei soldi li avrebbe imposti per conto del gruppo degli stiddari. Così, è stato chiesto il rinvio a giudizio, alla fine accolto dal gup.

La presunta imposizione di denaro. La difesa dell’operaio, sostenuta dall’avvocato Rocco Guarnaccia, ha invece descritto una “verità” diversa, facendo ricadere non poche responsabilità proprio sull’imprenditore gelese che assunse Monachella. Sarebbe stato il titolare del gruppo, infatti, a prendere di mira il quarantatreenne, al punto da costruire accuse finalizzate solo ad estrometterlo dai cantieri. L’operaio ha sempre escluso di aver minacciato il titolare dell’azienda, che però denunciò di aver subito l’incendio di un mezzo da lavoro e spari al garage della sua abitazione in città. Il gup ligure ha deciso che la questione dovrà essere valutata dai giudici in dibattimento.

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