Spararono in via Ivrea, un trentenne davanti al giudice: è accusato di aver fatto parte del commando

 
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Gela. Spari contro un’abitazione di via Ivrea, a Sant’Ippolito.

Gli spari in via Ivrea. Tra i presunti componenti del commando che avrebbe agito nel marzo di un anno fa, c’è anche il trentenne Antonio Radicia. Adesso, assistito dal suo legale di fiducia Davide Limoncello, ha scelto di patteggiare la condanna davanti al giudice dell’udienza preliminare Fabrizio Molinari. Una prima richiesta, però, è stata respinta dal pubblico ministero. Per questo motivo, proprio il suo legale di fiducia ha intenzione di riproporre una nuova offerta di patteggiamento, con l’obiettivo di ottenere il via libera dai magistrati della procura. Intanto, ha avuto inizio l’udienza preliminare nei confronti dello stesso Radicia. L’avvertimento di fuoco, secondo i carabinieri del reparto territoriale e gli stessi magistrati della procura, sarebbe stato indirizzato al giovane Graziano Romano che, qualche mese dopo, sparò a Igland Bodinaku a Sant’Ippolito. Proprio l’albanese e Radicia, insieme ad un terzo complice ancora non identificato, sarebbero i componenti del commando entrato in azione in via Ivrea. Intanto, una decisione rispetto alla nuova richiesta di patteggiamento dovrebbe arrivare nel corso della prossima udienza già fisssata per il 10 giugno. Romano e la madre, assistiti dall’avvocato Carmelo Brentino, si sono costituiti parti civili. Radicia ha già optato per un rito alternativo mentre Bodinaku, per gli stessi fatti, sta affrontando il giudizio ordinario.

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